Buone notizie dal fronte del volontariato, gli ultimi dati pubblicati dal Sole 24 ore ci dicono che la Toscana è la prima regione del Centro-Nord per numero di associazioni, circa 3.200 e per numero di iscritti, 300.000. Per fare un paragone l’Emilia-Romagna ha 105.000 associati, tre volte meno di quanti possiamo metterne in campo noi. Dal 2003 ad oggi la crescita nella partecipazione è stata del 186%, tanti volontari, circa il 35%, sono nel sociale ed il 29% al mondo della sanità.
Però sono in costante aumento nuove “vocazioni” legate alla tutela ambientale, ai beni culturali, alla protezione civile, alla solidarietà internazionale. Questi numeri aprono, per dirla in poesia, “il cuore alla speranza”. E’ pur vero che il volontariato in Toscana ha radici antiche, la confraternita di Misericordia, tanto per citare un esempio, fu fondata nel 1244 a Firenze. Ma storia e tradizione oggi non bastano a spiegare la diffusione e la crescita costante del fenomeno che coinvolge persone di ogni età e di ogni ceto sociale. Una bella novità che smentisce tutti quelli che parlavano di una società arida, dove trionfava l’individualismo e l’egoismo sociale. Non che questi “modelli” manchino, basta scendere per strada per accorgersene, però qualcosa sta cambiando nell’aria. Non ne sono sicuro, ma avverto i sintomi di un risveglio collettivo dopo la grande sbronza degli anni passati. Sarà la crisi, sarà che la gente comincia a prendere coscienza che l’“ineguaglianza” è un tema che si tocca con mano, sarà che qualcuno avverte che la “qualità sociale” è meglio della “quantità dei prodotti disponibili”. Alcuni studiosi sostengono che “il fenomeno di crescita del volontariato è legato agli effetti della crisi economica e delle risorse disponibili per il welfare”. E’ un ragionamento convincente se ci limitiamo al campo del sociale ed a quello della sanità ma non spiega il perché dell’impegno nell’ambiente, nella cultura, nella protezione civile. Anche nella nostra vallata e nella nostra provincia assistiamo, giorno dopo giorno, a piccoli cambiamenti, anche da noi i numeri del volontariato e dei volontari stanno diventando sempre più importanti. Il ruolo dei cittadini cambia giorno dopo giorno, da semplici comparse della vita pubblica stanno diventando protagonisti. Basta fare un giro negli ospedali per vedere i volontari all’opera, dentro le ambulanze, nella protezione civile, nella tutela del patrimonio archeologico, nello sport giovanile, nell’aiuto ai più bisognosi. Tanti segnali che devono essere colti, perché forse la chiave per una società un po’ più giusta sta anche nel lavoro quotidiano, silenzioso e talvolta trascurato di tutta questa gente
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