Come non ho mai creduto che la destra in questo paese vincesse le elezioni grazie alle televisioni, così giudico sbagliato pensare, come fa l’on. Giorgio Stracquadanio, che i recenti insuccessi della destra derivino dal fatto che le opposizioni siano più forti sul Web. Tutto questo avverrebbe perché il centrosinistra avrebbe a disposizione milioni di persone ”che non fanno un c…o” e quindi hanno tempo da perdere sulla rete. Può darsi che ci siamo tante persone loro malgrado inattive, leggi precari, disoccupati, giovani in cerca di lavoro, cassaintegrati, che in questo momento sono piuttosto incavolati. Però addebitargli gli insuccessi della destra mi pare una semplificazione.
La storia segue i suoi cicli, lo scriveva qualche tempo fa Giambattista Vico, ed anche in questo caso la teoria è confermata. La destra perde, non per il web ma perché sta venendo fuori un’altra idea dello sviluppo, un’altra idea di etica pubblica, un’altra idea della politica, questione che non riguarda solo l’Italia, basta vedere quel che succede nel mondo. Un cambiamento che assume le sembianze di quella famosa palla di neve che rotolando si trasforma in una valanga. La stessa cosa era successa negli anni passati al Centrosinistra che era stato incapace di comprendere i mutamenti culturali, economici, di pensiero che attraversavano la società. Oggi parecchie cose sono cambiate, ma non è detto che coloro che oggi stanno all’opposizione saranno per forza i beneficiari di quanto sta avvenendo. Quando parte la valanga non è facile controllarla, il messaggio che ci arriva non è che ci sono milioni di persone che non hanno altro da fare che sparlare del governo sul web. Il messaggio che ci arriva è che ci sono tante persone che stando dentro la rete costruiscono una serie di rapporti che vanno al di là della rete: in famiglia, nei bar, nelle imprese, a scuola, nei capannelli in piazza . Rapporti che rimbalzano come un’eco e si ingrandiscono man mano che vanno avanti, fino a diventare senso comune e convincimento collettivo. Tutto questo impone un cambiamento, un modo di ripensare l’organizzazione, i messaggi, i tempi. Alcuni pensano che sia tutto più facile, io penso che invece sarà tutto più complicato. Tornando a Stracquadanio lui le sue formule per progredire in politica le aveva già trovate il metodo Boffo e la liceità dell’utilizzo del proprio corpo per fare carriera in politica, alla luce dei fatti presumo che questi convincimenti andranno in parte rivisti