Il successo elettorale di Grillo e piazza S.Giovanni stracolma per il comizio di chiusura del Movimento 5 stelle dovrebbero far riflettere. A prendere voti e a suscitare entusiasmo è un comico prestato alla politica tra tanti politici comici. Entrerà nelle Istituzioni con 54 senatori e 108 deputati senza aver stipulato nessuna alleanza imbarazzante, dichiarando una giustificata ripulsa per questo regime di ladri e di cialtroni che imperversa e prospera dal dopoguerra. Pochi dimenticheranno che, qualche anno fa, aveva chiesto e non ottenuto la tessera del Partito Democratico e avrebbe voluto candidarsi alla sua guida. Pochissimi, i meno superficiali, ricorderanno la sua dichiarazione più recente ed interessante: “Siamo qui per impedire una deriva neonazista in Italia”.
Avete capito quale è il merito maggiore che si attribuisce?
Quello di aver scongiurato la possibilità terrificante e destabilizzante per la nomenclatura politica che in Italia si potesse affermare un grande movimento sociale e nazionale con profonde radici popolari strenuo difensore dell’unità dello Stato, della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
La Destra corre e si afferma in Europa, raggiunge il 15% in Francia con Marine Le Pen, consegue un ottimo risultato in Grecia con Alba Dorata. Noi abbiamo un comico di sinistra che non ha saputo spiegare il suo modello di Stato, non si è mai confrontato con nessuno e ha preso milioni di voti lanciando durissime invettive, slogan ed anatemi contri i ladri di Stato e la casta politica: “Devono andare tutti a casa e Gargamella Bersani ha la faccia come il culo”.
A Destra tanti ducetti alla guida di tanti partitini all’insegna del “zero virgola” che sono andati incontro ad un disastro elettorale annunciato, vittime della miopia, dei rancori personali e della mancanza di strategia dei loro molto presunti leader.
Sconcertante ed incomprensibile l’atteggiamento di Giorgia Meloni che esce dal PDL, dopo aver sostenuto il Governo delle Banche e dell’Alta Finanza Internazionale, per allearsi, il giorno dopo, con Berlusconi!
Le peggiori colpe dei politici sono, nell’ordine, non mantenere ed onorare le promesse, tradire e carpire la fiducia della gente. Tradire e carpire la fiducia produce effetti infinitamente più devastanti delle promesse non onorate. Non sogno come la Meloni di aderire al Partito Popolare Europe, voglio fortemente lo Stato Nazionale del Lavoro, la Socializzazione delle imprese e la famosa terza via che ci ha indicato Giorgio Almirante. Hanno voluto farci credere che in Italia andiamo inevitabilmente verso un bipolarismo compiuto mentre continuano a nascere come funghi partiti e movimenti dalle incertissime strategie e dai programmi sconosciuti. Il cambiamento può avvenire soltanto quando si avvertiranno davvero i morsi della fame e crescerà la disperazione, quando nascerà una fortissima coscienza popolare attorno a valori autentici e a leader credibili. C’é troppa gente sputtanata e riciclata in giro, sembrano fantasmi incredibili, impalpabili e sfuggenti. Troppi mestieranti, troppi furbetti, troppa gente che valuta, soppesa, pondera con pochissimo cuore ed un cervello inesistente. Troppi strateghi grigi ed inconsistenti simili a barattoli vuoti impossibili da riempire perché già pieni di supponenza, alterigia e incrollabili certezze. Molti, alla vigilia del voto, mi hanno chiesto consigli ed indicazioni. Non ho saputo darle e non ho potuto darle semplicemente perché ho scelto di non votare perché non mi rappresenta nessuno e troppe volte sono stato preso in giro come tanti onesti e sinceri militanti che hanno difeso l’Idea nelle piazze di mille città. Abbiamo rischiato la vita e non abbiamo mai barattato la nostra dignità per uno strapuntino. Disertare le urne, in questa occasione, era l’unica maniera per delegittimare una classe politica di ladri e delinquenti abituali, ingrassati con i soldi della povera gente ed incapaci di rinunciare ai loro privilegi. Gianfranco Fini, che ha distrutto e disperso una comunità umana meravigliosa, come tanti politici trombati o non ricandidati, avrà diritto ad una pensione da favola (6200 Euro mensili) e all’ incredibile buonuscita di 166.000 Euro per facilitare il suo reinserimento nel mondo del lavoro… lui che a 61 anni non ha lavorato un solo giorno in vita sua!
L’Italia ha tante emergenze: dal lavoro che è diventato una chimera, alla sicurezza dei cittadini, da un’immigrazione selvaggia ed incontrollata che crea problemi ed acuisce tensioni sociali ad una crisi economica senza precedenti, da una Nazione che rischia di perdere la sua identità e la sua sovranità al disincanto e allo smarrimento del mondo giovanile alla ricerca disperata di punti di riferimento credibili e di una speranza per il futuro.
In un contesto di questo tipo aumenta la rabbia e la delusione perché un grande movimento di Destra, coeso, forte, unito avrebbe avuto spazi immensi. Non basta mandare a casa la vecchia nomenclatura… bisogna avere un progetto politico credibile, un grande senso dello Stato, un grande amore per la nostra Patria. Bisogna riaffermare il ruolo dello Stato non distruggerlo, bisogna tutelare la famiglia ed il lavoro, bisogna smetterla con una concezione dell’economia ultraliberista che unisce i due maggiori schieramenti e cominciare a pensare che la sanità, la scuola, le ferrovie, l’energia elettrica e tutti i gangli vitali e strategici di un Paese non possono in alcun modo essere affidati ai privati!
Deve nascere una fortissima coscienza popolare se vogliamo cambiare davvero le sorti di questa Italia disastrata ed i cittadini devono smetterla di affidare deleghe in bianco ai politici ma devono imparare a fare qualche sacrificio impegnandosi in prima persona.
Grillo si batte per l’acqua pubblica ed è sicuramente una battaglia giusta che abbiamo portato avanti anche in terra di Toscana dove la Sinistra ha affidato gioiosamente gli acquedotti ai privati ma risulta incomprensibile il suo modello di Stato, sconosciuti i suoi valori di riferimento.
Cosa ne pensa, ad esempio, del fenomeno dell’immigrazione?
In politica estera quali sono i suoi orientamenti?
I suoi rappresentanti in Parlamento hanno già detto che rinunceranno al finanziamento pubblico e ad una parte consistente dei loro emolumenti ma non può bastare.
I privilegi odiosi della Casta, tanto più insopportabili in un momento di gravissima crisi, sono all’origine dello Tsunami elettorale ma poi bisogna governare, formulare proposte concrete per rilanciare l’economia e l’occupazione.
Arriva il momento che non puoi affidarti soltanto al Web ma devi confrontarti, esprimerti, proporre soluzioni, legiferare.
Poi c’è la prima mossa di Grillo che dovrebbe far riflettere i tanti “fascisti” politicamente disperati che l’hanno votato.
…..Quella di proporre alla Presidenza della Repubblica Dario Fo, attore, affabulatore ma anche Premio Nobel. Gli Italiani hanno la memoria corta… purtroppo anche quelli con i capelli bianchi che dovrebbero avere saggezza e giudizio.
Dario Fo e sua moglie Franca Rame furono attivisti di Soccorso Rosso Militante che nel 1975 pubblicò l’opuscolo “Se ti muovi, ti stato” in cui prendeva le difese di Roberto Ognibene, membro delle Brigate Rosse ed autore degli omicidi dei militanti missini Giuseppe Mazzola e Graziano Girallucci e del maresciallo dei Carabinieri Felice Maritano.
In parole povere il candidato alla Presidenza della Repubblica di Grillo raccoglieva soldi e si attivava per fornire avvocati e protezioni politiche ai terroristi comunisti che assassinavano i missini.
Qualcuno dirà: sono storie vecchie, ora dobbiamo confrontarci con l’urgenza di altri problemi, occorre guardare avanti.
Penso molto modestamente che non bisogna smarrire la memoria e che per affrontare il futuro bisogna trarre ogni utile insegnamento dal passato, dai nostri fallimenti, dai nostri errori, dai nostri limiti, dalla nostra miopia politica.
Nella palude fatta di scandali e ladrocini in cui si è inabissata un’intera classe politica surrogata da un comico miliardario avremmo dovuto ergerci come giganti per recitare un ruolo molto diverso senza insudiciarci e stipulare alleanze vergognose ed improponibili.
Ricominciamo dal nostro territorio con coraggio, abnegazione, sacrificio perché la gente esige risposte, soluzioni e concretezza.
E’ quello che possiamo e dobbiamo fare a partire dalle elezioni amministrative del 2014.
[.noresp.]
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