Tina Anselmi, la prima donna ministro, anche senza quote rosa (di Antonella Scaramucci)

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Segnalo Tina Anselmi non solo perché insieme ad altre donne dell’epoca rappresenta la memoria dell’antifasciscmo, valore fondamentale su cui si è costruita l’Italia contemporanea o perché arrivando a ricoprire anche l’incarico di Ministro (è stata la prima donna Ministro) ha dimostrato che, indipendentemente da “quote rosa” o meriti per così dire “estetici”, alcune donne sono riuscite a rivestire i più alti incarichi politici, sindacali ed istituzionali grazie al loro impegno ed alla loro passione civile.

La indico però anche per renderle giustizia dopo che nel dizionario “Italiane” edito dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministro per le pari opportunità è stato sminuito e ridicolizzato il ruolo ed il lavoro svolto dalla Anselmi stessa nei panni di Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla Loggia Massonica P2. Un ruolo invece fondamentale, con un lavoro che tanto sarebbe potuto servire per chiarire i “misteri” della Prima Repubblica e prevenire i rischi di una degenerazione anti-democratica nel nostro paese. Un lavoro frutto di grande abnegazione e senso dello Stato e del dovere civico che rende quindi questa donna un grande esempio da seguire per le nuove generazioni e per chi scelga l’impegno politico oggi