Sarebbe bello vedere questi punti nei programmi anche dei partiti principali, concretizzati poi in un’azione politica che rispetti quanto promesso 1- Riduzione del numero dei Parlamentari, dei Ministeri, dei Sottosegretari. Tutto questo prima della comunque necessaria (e già messa in atto) diminuzione del numero Consiglieri e Assessori nei livelli locali, dalla regione alla provincia ai comuni. 2- Durata dei mandati parlamentari, regionali, provinciali e comunali fissata per tutti gli eletti in non più di due mandati; 3- Sciogliere il nodo dei doppi, tripli o quadrupli incarichi (solo consigliere, solo assessore, solo sindaco solo parlamentare italiano, solo parlamentare europeo); 4- Sul fronte dei compensi: a- Allineamento per tutti alla media Europea b- Previdenza, pensione e vitalizi non sommabili e proporzionali ai versamenti; 5- Ribadire che gli organi assembleari locali previsti dalla costituzione italiana sono tre abbandonando ogni forma di demagogia: Consigli Regionali, Provinciali e Comunali. Anche le provincie, quindi. Immaginate per un attimo come potremmo gestire i servizi che attualmente erogano tali istituzioni: Piani di gestione e programmazione del territorio, Piano dei Rifiuti, Programmazione delle Infrastrutture, controllo e gestione in materia ambientale ecc. 6- Riduzione degli organismi tecnici (AATO, CONSORZI, AZIENDE PARTECIPATE) e del numero dei loro membri nei Consigli di Amministrazione con imposizioni di criteri chiari di scelta che privilegino il rinnovamento e la competenza. 7- Maggiori controlli sulle spese della pubblica amministrazione in base ai costi dei servizi offerti, revisione dei parametri sui trasferimenti dallo stato agli enti locali (considerando i servizi presenti nell’ente), Valutazione dei Servizi offerti, Eliminazione del Blocco del Tour-over: valutazione dei Carichi di lavoro per ogni dipendente e possibilità di assumere giovani dalle spiccate capacità professionale in modo da recuperare quell’annoso problema del differenziale di competenza e competitività pubblico – privato in modo da ridurre il grave ricorso alle consulenze professionali (troppo costose e troppo clientelari)
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Ho letto con molta attenzione l'interessante articolo di Valter Lupetti: le idee costruttive sono sempre le migliori, soprattutto quando sono anche semplici da attuare. Il problema è uno soltanto: queste non sono idee rivoluzionarie ma, nel nostro paese, possono rientrare tranquillamente nella definizione di fantascienza! In Italia qualocosa di semplice, elegante, utile e intelligente come i sei punti dell'articolo? Mai e poi mai... toccate tutto in Italia ma non la Casta Politica... e lasciatemelo dire, che peccato!
" ...con criteri chiari di scelta che privilegino il rinnovamento e la competenza." E' vero, Valter, questo è il nodo cruciale oltre agli altri che hai proposto e dovrebbe valere per tutti i livelli fino a quello locale. Proprio per quello che giustamente proponi, ho contestato e protestato per le nomine nelle principali aziende di Brandi, Dindalini e Polli,vecchie conoscenze politiche, tutti del PD e fatte senza criteri e all'insaputa di chiunque. Il capogruppo dell'IDV in consiglio comunale di Arezzo, Barone lo ha definito il "Welfare del PD", il paragone non poteva essere più appropriato. Ma queste cose non bisogna dirle ! Altrimenti si rischia l'eresia.