Da anni ormai nel nostro paese non si fa altro che parlare di tagliare i costi della politica, mentre partiti, movimenti ed esponenti politici o pseudo tali lanciano proposte e proteste. Ne parlano tutti, e si è visto nel discusso caso delle Provincie. Anche Valdichianaoggi ne ha parlato a fondo riportando molti interventi di esponenti locali. Condividendo buona parte di quello che è stato affermato vorrei riassumere alcuni punti importanti e che, secondo me, potrebbero accrescere consensi, recuperare il rapporto tra amministratori ed amministrati (in particolare tra le giovani generazioni) e soprattutto farci risparmiare andando a tagliare dove davvero ha senso tagliare.
Sarebbe bello vedere questi punti nei programmi anche dei partiti principali, concretizzati poi in un’azione politica che rispetti quanto promesso 1- Riduzione del numero dei Parlamentari, dei Ministeri, dei Sottosegretari. Tutto questo prima della comunque necessaria (e già messa in atto) diminuzione del numero Consiglieri e Assessori nei livelli locali, dalla regione alla provincia ai comuni. 2- Durata dei mandati parlamentari, regionali, provinciali e comunali fissata per tutti gli eletti in non più di due mandati; 3- Sciogliere il nodo dei doppi, tripli o quadrupli incarichi (solo consigliere, solo assessore, solo sindaco solo parlamentare italiano, solo parlamentare europeo); 4- Sul fronte dei compensi: a- Allineamento per tutti alla media Europea b- Previdenza, pensione e vitalizi non sommabili e proporzionali ai versamenti; 5- Ribadire che gli organi assembleari locali previsti dalla costituzione italiana sono tre abbandonando ogni forma di demagogia: Consigli Regionali, Provinciali e Comunali. Anche le provincie, quindi. Immaginate per un attimo come potremmo gestire i servizi che attualmente erogano tali istituzioni: Piani di gestione e programmazione del territorio, Piano dei Rifiuti, Programmazione delle Infrastrutture, controllo e gestione in materia ambientale ecc. 6- Riduzione degli organismi tecnici (AATO, CONSORZI, AZIENDE PARTECIPATE) e del numero dei loro membri nei Consigli di Amministrazione con imposizioni di criteri chiari di scelta che privilegino il rinnovamento e la competenza. 7- Maggiori controlli sulle spese della pubblica amministrazione in base ai costi dei servizi offerti, revisione dei parametri sui trasferimenti dallo stato agli enti locali (considerando i servizi presenti nell’ente), Valutazione dei Servizi offerti, Eliminazione del Blocco del Tour-over: valutazione dei Carichi di lavoro per ogni dipendente e possibilità di assumere giovani dalle spiccate capacità professionale in modo da recuperare quell’annoso problema del differenziale di competenza e competitività pubblico – privato in modo da ridurre il grave ricorso alle consulenze professionali (troppo costose e troppo clientelari)