Riconoscere Chianciano area di crisi? No. Lo ha deciso il ministro dello sviluppo economico e lo ha reso noto la parlamentare Pd Susanna Cenni, dopo aver ricevuto la risposta all’interrogazione sul riconoscimento dello stato di crisi della cittadina termale e quindi la relativa adozione di misure per il suo rilancio economico. Portavoce dello stop il sottosegretario Claudio De Vincenti, il quale però si è impegnato a interessare il Ministro del Turismo, ritenuto più competente per gestire il caso.
“La risposta all’interrogazione ha confermato che ad oggi il riconoscimento di ‘area di crisi’ per il territorio comunale della città termale, come previsto dall’art 2 della legge 181/89 per le aree o distretti in crisi, e l’adozione di provvedimenti urgenti a supporto delle numerose iniziative già intraprese dagli enti locali, non possono essere applicati senza prevedere alcune modifiche normative”- ha spiegato Cenni. Ma quello che possiamo chiamare “fai da te” locale, (il protocollo di intesa per il sostengo delle imprese di settore, i fondi erogati dalla Regione Toscana per il comparto e la task force tecnica tra enti e Camera di Commercio) non è stato fin’ora sufficiente. Eppure, secondo il sottosegretario, azioni di “valorizzazione promozione” individuabili in sinergia con il ministero competente sono in grado di rilanciare l’economia cittadina. Un’osservazione che è apparsa allarmante. Secondo Cenni, qui portavoce di attività economiche, comune ed enti locali, il bisogno di rilancio è più strutturale che strategico: offerta, modernizzazione e infrastrutture sono le priorità. “Nei prossimi giorni”- ha annunciato – “presenterò, assieme ai colleghi della commissione attività produttive della Camera una risoluzione che impegna il Governo a modificare le queste norme e ad attivarsi per le aree turistico termali che rischiano, se non supportate, il tracollo economico”.