Si tratta ovviamente di una battuta, ma in queste ore ferragostane la super-manovra del Governo apre dubbi e dilemmi sul futuro delle istituzioni locali. Dubbi che non è semplice chiarire. Potenzialmente gli effetti potrebbero essere molto significativi. Innanzitutto qualche comune aretino potrebbe scomparire: si tratta di 3 comuni del Casentino che non arrivano a 1000 abitanti (Montemignaio, Ortignano Raggiolo e Chitignano). In Casentino, però, è da tempo in lizza l’idea del Comune Unico, con tanto di possibile referendum, e quindi il tema potrebbe essere rilanciato anche il altro modo.
Per quanto riguarda le province Arezzo pare in una botte di ferro: è l’unica della “Toscana del sud” che non rischia assolutamente nulla, avendo 350mila abitanti.
La soglia minima dei 300mila però non è superata nè da Siena (272mila), nè da Grosseto (228mila).
Cosa potrà significare questo nella pratica? E’ bene dire che il problema si presenterà eventualmente nel 2014, quando scadranno gli attuali mandati, ma lo scenario di una fusione fra province della Toscana del Sud non è assolutamente, nel quadro attuale, una cosa campata in aria. In Toscana potrebbero scomparire anche Pistoia (quasi al limite dei 300mila, con 293.061 abitanti), Prato (249.775) e Massa Carrara (203.901).
Se si farà contare però anche il parametro della superficie, in Km2, forse Siena e Grosseto potrebbero salvarsi