Ormai quasi un anno orsono Rossano Gallorini visitando la Chiesa di Orzale che domina la piccola frazione omonima incastonata nella splendida Val di Chio si accorse delle precarie condizioni in cui versava la pala dell’altare, opera di ignoto artista dei primi decenni del ‘500.
L’opera raffigurante la Madonna in trono con San Michele e San Cristoforo presentava sollevamenti di colore, piccole cadute, distacco di due delle tre tavole lignee che la compongono, il tutto aggravato dall’umidità presente nella chiesa e dal vetro che proteggeva la pala aumentando nel dipinto la conservazione dell’umidità.
Fin da subito pensò che si dovesse fare qualcosa: restaurare l’opera ed eliminare dall’ambiente almeno una parte dell’umidità.
Fatte le richieste preliminari per far autorizzare il restauro da parte della Diocesi di Arezzo e della Soprintendenza Archeologica, belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Siena Grosseto e Arezzo, sono stati richiesti i preventivi per il restauro cercando anche degli sponsor.
Alla fine del gennaio 2017 tutto era pronto e questo grazie anche alla fattiva e sinergica collaborazione di Don Marcello Colcelli e della dottoressa Paola Refice della Soprintendenza.
Importantissimo è stato poi l’apporto degli sponsor che hanno finanziato le spese di restauro del dipinto, si tratta di due aziende operanti nel nostro Comune ed esattamente la Società Agricola S. Antonio S.S. e la Società Agricola Campi Verdi s.r.l., che ringraziamo sentitamente per la sensibilità dimostrata.
Il 25 febbraio scorso l’opera è partita per il laboratorio di Restauro di Giovanni Manuali di Perugia, laboratorio di lunga ed importante esperienza nel settore. Il restauro è durato circa tre mesi e adesso abbiamo un’ opera perfettamente risanata nella struttura, nella pittura e nella cornice, pronta per fare sfoggio del suo splendore.
Nel frattempo sono state pensate e decise le tappe per il ritorno della Pala: tre importanti appuntamenti che porteranno a ricollocare l’opera nell’altare della Chiesa di Orzale.
Le operazioni di festeggiamento sono organizzate in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena Grosseto e Arezzo, l’Associazione Culturale “Spazio Aperto” recentemente nata e dal Museo della Pieve di San Giuliano, dalla San Michele Onlus e dalla Parrocchia di S. Maria e S. Cristina in Pieve di Chio.
Il giorno 24 maggio alle ore 17,30 ci sarà la presentazione ufficiale del restauro presso il Museo della Pieve di San Giuliano.
Sono previsti interventi di Rossano Gallorini, presidente dell’Associazione Spazio Aperto, che illustrerà le motivazioni, le difficoltà e le soddisfazioni nel portare a temine un’operazione del genere, di Don Marcello Colcelli, che parlerà, oltre che in qualità di Arciperete, anche nella sua funzione di parroco della Chiesa di Orzale e presidente della Onlus San Michele. La dottoressa Paola Refice illustrerà le caratteristiche artistiche dell’opera: “una singolare tavola del cinquecento, attualmente nella chiesa di Orzale, che è stata sottoposta, grazie a un’elargizione liberale, ad un intervento di restauro che ne ha rivelato la qualità, rendendola pienamente leggibile. L’operazione si inserisce tra quelle iniziative capillari, e troppo spesso sottovalutate, il cui prezioso scopo è tutelare la memoria dei centri minori, grazie al lavoro solidale di pubblico e privato.” Infine interverrà il restauratore Giovanni Manuali di Perugia che racconterà le operazioni di restauro, le difficoltà e le caratteristiche tecniche dell’opera lui si è occupato della intera operazione di restauro ed esattamente “del consolidamento del dipinto su tavola, tre assi orizzontali di pioppo, con una spaccatura da risanare, fissaggi del colore, sollevato, pulitura del colore, restauro della cornice, ritocco pittorico”
Dal 24 maggio la Pala sarà ammirabile presso il museo fino al primo giugno 2017 con apertura dalle ore 16,00 alle ore 18,00: un’ importante occasione per ammirare ad altezza d’uomo l’opera ed apprezzarne particolari artistici molto gradevoli ed interessanti che nella sua sede definitiva – nell’altare di Orzale – andranno purtroppo ad attenuarsi.
Sarà anche l’occasione per ammirare i “tesori “ contenuti nel piccolo scrigno del Museo della Pieve.
Il 2 giugno la Pala sarà portata nella chiesa di Tuori in Val di Chio (poco distante dalla attuale chiesa) da dove nel 1821 l’opera fu trasportata definitivamente nell’attuale chiesa di Orzale con “solenne pompa” come documentato, ossia con una processione solenne. Per mantenere vive le tradizioni popolari, che sono un valore importante da tramandare alle nuove generazioni sarà organizzata la “rievocazione storica” dell’antica processione e dopo la benedizione la “Pala di Orzale” sarà trasportata alla chiesa di Orzale dove l’opera sarà ricollocata durante la festa che si celebra il due giugno di ogni anno.
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