{rokbox title=| :: |}images/fiumeinquinato.jpg{/rokbox}Ci sono reati di cui si parla anche troppo, e altri reati di cui non si parla quasi mai. Sono quelli legati all’ambiente, un campo in cui ci sono questioni di cui ultimamente si parla moltissimo (vedi gli impianti a biomasse) e altre che invece passano nel silenzio. Eppure dati alla mano in Valdichiana (sulla scia di dati molto poco confortanti comuni a tutta la Provincia di Arezzo e alla Regione Toscana di cui parlerermo più avanti in questo articolo) c’è davvero da preoccuparsi.
Clamoroso, a inizio Agosto, il caso della “Reglia dei Mulini”, piccolo corso d’acqua a Fratta di Cortona, dove qualcuno ha versato almeno un centinaio di litri di una sostanza tossica che pare con ogni probabilità essere trielina, solvente usato nelle aziende orafe, come pure nel settore tessile e della pelletteria. Un danno ambientale di dimensioni enormi, il tutto per evitare di dover smaltire tale liquido risparmiando peraltro solo qualche centinaia di euro. Un danno, come detto, di enormi dimensioni, nonostante il duro lavoro dei tecnici nei giorni successivi. Intanto pare che un abitante della zona abbia visto il mezzo dal quale sono stati scaricati i fusti, elemento che sta aiutando le forze dell’ordine nella ricerca dei colpevoli.
Oltre a stigmatizzare il comportamento incosciente e irresposabile degli autori del gesto è il caso di chiedere più controlli in questo campo, dal momento che gli organi specializzati predisposti (Corpo Forestale, Arpat, Noe, ecc) sono collocati principalmente nel capoluogo di Provincia e quindi in posizione decentrata rispetto alla nostra vallata. Le Amministrazioni Comunali dovranno quindi pensare a farsi sempre più carico, attraverso la Polizia Municipale, dei controlli in materia ambientale continuando contemporaneamente gli sforzi, in collaborazione con l’istituzione scolastica, sul fronte dell’informazione e dell’educazione.
Un bel passo avanti si farebbe poi se gli organi stampa e i soggetti attivi nel campo ambientale sprecassero qualche parola in più per raccontare e condannare tali episodi, frutto probabilmente di un “fare impresa” molto da avventurieri e davvero di bassissimo calibro, stile peraltro diffusissimo nel nostro paese. Della “Reglia dei Mulini”, invece, si è parlato troppo poco.
Ma come detto il problema pare essere comune e molto diffuso su scala provinciale e regionale se si legge il recente rapporto stilato da Legambiente relativo proprio ai reati ambientali. In Toscana si viaggia infatti alla media di cinque reati al giorno: nel periodo 1° Agosto 2009- 31 Luglio 2010 sono stati accertate dai vari organi di controllo ben 1898 infrazioni per reati ambientali, con 396 persone denunciate e 130 sequestri. La Toscana è al quinto posto nella classifica sull’illegalità nel ciclo dei rifiuti dopo le regioni a tradizionale presenza mafiosa. Secondo Legambiente si registra una diffusa illegalità nell’intero settore ambientale, ma va rimarcata proprio l’alta incidenza dei reati in materia di rifiuti dove si sovrappongono, insieme ai numerosi casi di discariche abusive e smaltimento illegale, i comportamenti sbagliati dei cittadini.
La Provincia di Arezzo è al terzo posto regionale, dopo Firenze e Livorno, con 45 infrazioni contestate, 54 persone denunciate e 27 sequestri.
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