Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato, come previsto, lo schema di riordino delle province decidendo di inviare a Roma entrambi i piani che erano stati elaborati dal Consiglio toscano della autonomie locali: quello con Firenze più 5 province e quello con Firenze più 4. In entrambi, come si sa, Arezzo rimane provincia autonoma ed evita le fastidiose fusioni che parevano invece doversi concretizzare a inizio estate. Il problema nuovo e inatteso emerso in questi giorni è che l’ultima decisione spetta al Governo, con un decreto legge che sarà discusso nei primi giorni di Novembre dal Consiglio dei Ministri.
Nello schema di testo visto finora, non ancora approvato, Arezzo figura accorpata con Arezzo e Siena in uno schema che a livello nazionale riduce le province da 86 a 50 (vedi mappa: fonte Corriere della Sera) e per la Toscana prevede oltre alla “provinciona” della Toscana del Sud quella di Firenze, quella di Livorno e Pisa e quella di Lucca-Massa-Prato-Pistoia. Ovviamente l’augurio è che in ultima istanza il testo venga rivisto e che si ponga ascolto a quanto stabilito dalle Regioni; una decisione contraria renderebbe tutto il percorso portato avanti fino a questo momento e la stassa decisione di dare facoltà alle Regioni di decidere qualcosa di totalmente inutile, aggiungendo il sapore della beffa a tutta la vicenda
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…