Gli altri hanno già iniziato a scannarsi mentre Arezzo, sana e salva e sola soletta, sta a guardare. Quasi snobbata nei campanilismi da Facebook “V’han lasciato soli perchè un vi vole nessuno“, osserva le battaglie per chi sarà capoluogo nelle nuove macro-province e si diverte a ipotizzare nuove sigle automobilistiche, del tipo MCLPL (Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno), SG (Siena, Grosseto) e FPP (Firenze, Prato, Pistoia). Ma venendo alle cose serie, si inizia a riflettere sul futuro dell’istituzione provincia, come d’altra parte chi aveva un minimo di logica attendeva da mesi. Meglio tardi che mai
Per prima cosa le scadenze. Al 1° gennaio 2013, cioè fra meno di due mesi, decadranno dalla carica tutti gli Assessori. I 7 della squadra di Vasai torneranno quindi ai loro lavori. Vasai resterà invece in carica fino al Novembre 2013, data in cui è prevista l’elezione di un nuovo Presidente e di un nuovo consiglio ma secondo le nuove regole, cioè senza elezioni, ma con la votazione da parte dei Consiglieri Comunali dei nostri Comuni
Nel frattempo Vasai dovrà nominare per il periodo Gennaio-Novembre 2013 tre “quasi-assessori” fra gli attuali Consiglieri Provinciali delegando loro le competenze che resteranno alla provincia: ambiente, trasporti e viabilità, rete scolastica ed edilizia scolastica, per gli istituti secondari di secondo grado. Tutte le altre competenze che finora erano della provincia passeranno ai Comuni, o alla Regione (il quadro è ancora tutto da chiarire)
E qui si pone un problema enorme: con quali dipendenti e quali fondi economici i Comuni potranno svolgere questi nuovi compiti? Entra in ballo allora il discorso-dipendenti della Provincia, quei 500 il cui destino è totalmente in dubbio e per i quali non si esclude la mobilità, cioè il trasferimento in Comune o in Regione.
Ma i problemi pratici da chiarire sono innumerevoli: tanto per fare un esempio ii locali dove ospitare eventuali nuovi uffici comunali, tutti i piani provinciali ancora in via di definizione, tutti i compiti già affidati alle province per il prossimo triennio ecc ecc
I prossimi mesi saranno quindi fondamentali, salvo ripensamenti del nuovo Governo che verrà eletto a inizio 2013, per capire i contorni di questa riforma, sperando che non diventi un clamoroso “pastrocchio” incapace di raggiungere le sue finalità primarie, fra le quali doveva esserci il risparmio per le casse dello stato. Saranno poi i cittadini, nella pratica quotidiana, a giudicare se la riforma avrà avuto senso o meno
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