Evidentemente avevamo qualche ragione nel dire che il meccanismo automatico di accesso ad aiuti, sostegni e contributi era sbagliato e penalizzava i più deboli.
Le vostre misure hanno però ricevuto critiche, qualcuno ha parlato di ‘Leghismo in salsa Toscana’….
Non credo che difendere chi ha effettivamente bisogno rispetto a chi si approfitta dello stato sociale voglia dire essere leghisti, facciamo quello che una Amministrazione Comunale riformista dovrebbe fare: difendere i propri cittadini, impedire gli abusi, non consentire a chi magari viaggia in BMW o Mercedes di prendersi fette del nostro stato sociale. La questione per intendersi non riguarda solo gli stranieri ma anche i cittadini italiani. Per questo controlli serrati su tutti, nessuno escluso. Lo stesso ragionamento si potrebbe estendere al tema della sicurezza. Non è poi la prima volta che Castiglion Fiorentino anticipa soluzioni innovative poi adottate da Enti più grandi: pensiamo al videocontrollo o ai provvedimenti sull’alcol per i minorenni
Anche nel caso della videosorveglianza sono fioccate da subito le critiche, oggi questi provvedimenti che abbiamo adottato da anni vengono presi da altre amministrazioni. Credo che sia arrivato il momento di decidere da che parte si sta: se dalla parte dei cittadini onesti che desiderano tranquillità o, in nome di un falso garantismo, da quella di chi, certo dell’impunità, viola la legge e le normali regole della civile convivenza. Certo non fa piacere vedere persone che si sono macchiate di reati e giustamente arrestate dalle forze dell’ordine girare dopo pochi giorni per le nostre strade. Questa è la situazione, a questo anche come Amministratori Locali dobbiamo porre rimedio con una maggiore prevenzione e un maggior controllo. Non a caso abbiamo istituito un regolamento molto stringente sul decoro urbano e sulla somministrazione di alcolici.
Tornando alla questione dei servizi sociali e dei contributi, in un clima di tagli, quale può essere un’ulteriore soluzione?
In una fase di crisi tutti sono capaci a tagliare i costi peggiorando così la qualità dei servizi, noi dobbiamo tentare di fare l’opposto, ridistribuire meglio le risorse per venire incontro a chi ha effettivamente bisogno. Una soluzione può essere quella di rimodellare il welfare locale con un diverso rapporto con il volontariato e dall’altra parte un modello istituzionale in grado per esempio di mettere assieme le forze tra amministrazioni comunali. Per esempio abbiamo iniziato un percorso virtuoso con il Comune di Cortona.
Ormai amministrare e far politica è solo un fatto solo di ‘governance’, come si dice oggi?
Non mi piacciono gli inglesismi! Il problema è come la politica torna a discutere di questi temi. Un partito che ha voglia e desiderio di cambiare le cose ha tra i suoi compiti anche questo. Invece di perdere tempo in dispute interne e di poco conto sarebbe il caso di riprendere in mano il timone della politica per ridisegnare un paese diverso. Superare le vecchie idee ed avviare una rinnovata cultura riformista che rompa con gli schemi del novecento e liberi spazio alle idee che guardano ad un mondo nuovo.
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