Dopo la sfilata di artisti e personaggi famosi che si sono visti al Mix Festival, Cortona si appresta a riceverne altri sul fronte della politica e in particolare del Partito Democratico. Aspettando l’edizione numero 6 della scuola del PD, Domenica 1 Settembre si inizia a ragionare seriamente di politica e rinnovamento grazie alla presenza di Pippo Civati, candidato alla segreteria nazionale del PD, alla Festa Democratica di Camucia.
Sono molto contenta di avere Civati come ospite della nostra festa perché sono certa che sarà molto piacevole ascoltarlo e molti dei nostri iscritti e simpatizzanti che lo conoscono di meno (non avendo lui la forza mediatica di altri personaggi del PD) resteranno piacevolmente sorpresi da come è perfettamente in linea con il sentire comune degli elettori sull’attuale situazione politica nazionale e del PD e come sia possibile trovare una soluzione diversa a questa nostro difficile momento.
Ho conosciuto Civati molto tempo fa grazie ad un amica che vive e lavora a Milano che mi ha suggerito di seguirlo. Ne ho apprezzato da subito la preparazione e la capacità di dire cose che condivido, anche controtendenza, mai urlate ma sempre ragionate. L’ho però definitivamente apprezzato nei giorni della vergogna del Partito Democratico; i giorni, per intendersi, del dopo-voto quelli del Grillo si-Grillo no, Rodotà no, Marini, i 101 franchi traditori di Prodi. I giorni in cui in un attimo ci siamo rimangiati tutto, ma proprio tutto, quello che avevamo detto per mesi, prima alle primarie e poi in campagna elettorale. Ho apprezzato la sua coerenza, il suo dire no all’inciucio, il suo uscire dall’aula quando la soluzione era ridicola. Qualcuno dirà che l’astensione, il non voto non sono soluzioni serie perché quando si sta in un partito si vota come ha deciso la maggioranza. Sono d’accordo, ma il punto è proprio questo: in quei giorni non c’è mai stata maggioranza dentro il PD, basta leggere le cronache dei deputati e senatori del PD, ascoltare i racconti anche dei nostri rappresentanti locali in Parlamento per capire che in quei giorni la democrazia interna al Partito è venuta meno e una decina (forse meno) di persone ha deciso per tutti, senza una discussione e sapendo bene di essere largamente in minoranza. In questo caso, secondo me, Pippo Civati (e chi insieme a lui si è astenuto o è uscito dall’aula nei vari passaggi elettorali) è stato più coerente, più ligio al mandato degli elettori e quindi più democratico di tutti gli altri.
Ecco perché lo apprezzo, perché non si scorda mai di essere un eletto in una democrazia rappresentativa, e di rappresentare ed essere al servizio delle persone che gli hanno dato fiducia e gli hanno dato un mandato preciso, non al servizio di se stesso e dei suoi tornaconti personali. Questa è per me la politica, non una guerra tra bande per detenere più poltrone e più potere possibile ma passione e senso di responsabilità verso chi ti ha eletto e insieme a te ha un progetto politico per costruire un paese migliore e diverso. Gira in rete la frase “senza la base scordatevi le altezze” e Civati da sempre lavora con la base per ri-costruire dal basso un partito che ha grandi potenziali e l’opportunità di rappresentare tutto il centro-sinistra italiano ma che negli anni è vissuto molto sui personalismi di alcuni dirigenti (a tutti i livelli) che hanno pensato solo al potere scordandosi il paese e hanno portato le persone a dire che “tanto son tutti uguali”. E quello che scrivo non sono solo parole. Sono stata nei giorni del Politicamp di Civati a Reggio Emilia dove ho conosciuto persone meravigliose, la famosa “base”, ognuna delle quali per passione, per professione, per esperienza personale ha portato il suo contributo reale e preparato alla causa di Civati (gente con fogli pieni di conti in mano che spiegava come la lotta all’evasione ci può aiutare a non tagliare lo stato sociale, chi sapeva tutto di trasporto pubblico locale, imprenditori che portavano la loro esperienza per dire cosa mancava e di cosa avrebbe bisogno l’Italia per tornare a crescere) e tutti sono stati ascoltati e i loro contributi presi per costruire un unico progetto per il PD. Questa è la nostra base, che esiste, è viva, attiva e preparata e non ha interessi personali o poltrone da cercare, perché lì, come in altri luoghi di confronto, non c’era proprio niente da spartire ma solo la voglia di contribuire alla rinascita di questo paese per i propri figli e le future generazioni. Ma queste persone hanno bisogno di qualcuno che le ascolti veramente e non solo in occasione delle elezioni, che non snobbi le soluzioni alternative, i comitati, i delusi ma li faccia tornare nel percorso ormai segnato dal Partito Democratico, nell’area della sinistra progressista ed europea in un progetto condiviso e partecipato. Pippo Civati è la persona giusta con la sua forza gentile quella di chi ha bene in mente la sua idea di partito e di paese e non ha paura del confronto, mai, perché sa sempre cosa rispondere e quindi non ha bisogno di alzare la voce per far comprendere ed apprezzare le sue idee e quella di chi fin da subito ha detto cosa voleva fare (il segretario del PD, e basta) nonostante tutto e tutti e nonostante partisse da una posizione decisamente minoritaria.
Le sue sono idee chiare, di sinistra, sul concetto di uguaglianza (che viene prima del merito se non si parte tutti dallo stesso punto), su come far ripartire il lavoro, sul reddito minimo garantito, sulla lotta all’evasione fiscale, sul prendere di più a chi ha di più (patrimoniale? ebbene sì), sul rapporto con la Fiom e i sindacati in genere e tanto altro ancora. Ma non spetta a me scrivere le sue proposte, l’ho fatta anche troppo lunga, spero, però, di avervi convinto che vale sicuramente la pena venire ad ascoltarlo Domenica 1 Settembre a Camucia di Cortona alla Festa Democratica. E per non smentire questa sua voglia di ascolto ha chiesto di dividere la serata in due parti: alle 21 (e non alle 21:30 come scritto nei manifesti) verrà intervistato da Michele Lupetti nel palco centrale e poi ci sposteremo alla libreria della festa dove rimarrà fino a tarda serata per rispondere alle domande che vorrete fargli. Anzi, se volete, potete già anticiparne qualcuna su questo sito come commento all’articolo o, se preferite, sulla pagina Facebook di Arezzo per Civati. Le cose, se vogliamo, possono cambiare. Le cose cambiano, cambiandole.
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Pippo Civati è sicuramente l'uomo politico del PD più lineare e coerente, rispetto alla politica ondivaga ed altalenante del suo partito che in questi ultimi anni, grazie anche al Presidente Napolitano, ne ha dette e fatte di tutti i colori per culminare nel pastrocchio Letta-Alfano. Apprezzo la capacità di ragionamento di Civati e le sue proposte politiche al punto che, io di SEL, non riesco a vedere le differenze dalle nostre proposte sui temi del lavoro, della scuola, dell'economia e sugli altri temi ed anzi quel suo non aver paura di parlare di uguaglianza, di sinistra e di progressisti europei mi fa tornare in mente il Pietro Ingrao dei tempi d'oro. Domenica noi di SEL e della sinistra per Cortona saremo ad ascoltare con interesse Pippo Civati, augurandovi una bella riuscita dell'iniziativa...sarà sicuramente interessante!
Se sono contrario alla caccia, mi iscrivo e/o milito nel WWF, non certo nella federcaccia salvo poi sostenere che sono le poche mele marce a sparare con il fucile.
Il sig. Rossi piuttosto che il sig. Bianchi potranno essere più o meno onesti, più o meno preparati, più o meno simpatici o televisivi, ma rinnovamento a parte, dovranno pur sempre occuparsi di caccia.