Come era ampiamente previsto è stata molto seguita dai media la riunione “open-air” del Direttivo FLAI-CGIL di fronte al panificio di Cesa svoltasi stamattina. La questione pur coinvolgendo un numero di lavoratori relativamente ridotto (circa un centinaio fra le sedi di Cesa, Arezzo e Perugia) sta assumendo infatti una caratura nazionale, rivelandosi come da noi anticipato una sorta di “Piccola Pomigliano” destinata a far molto discutere. Da una parte infatti la CGIL, dall’altra la CISL. La prima s’è rifiutata di firmare un accordo che prevede una cifra forfettaria mensile come pagamento dei turni notturni, festivi e domenicali, la seconda ha invece firmato.
Come scritto nei giorni scorsi è guerra aperta fra le due sigle sindacali, con la CISL che ha proposto l’indizione di un referendum fra i lavoratori per ratificare l’accordo. Secondo CGIL gli accordi non rispettano quanto stabilito dal contratto nazionale e rappresentano un danno economico e di lesione dei diritti dei lavoratori, secondo CISL, all’opposto, l’accordo è del tutto regolare e rappresenta invece un beneficio per i lavoratori stessi.
Questa mattina si è svolta la riunione all’aperto del direttivo FLAI-CGIL annunciata da alcuni giorni, con grande afflusso di giornalisti. I lavoratori dello stabilimento sono rimasti al loro posto. Ad un certo punto un gruppo di loro, circa una trentina, è uscito dalla sede facendosi intervistare dalle televisioni: “E’ una manifestazione senza logica” hanno detto “non esistono ammanchi nei nostri stipendi e siamo felici di lavorare per il Panificio Menchetti“
Poco fa una nota della CISL conferma la volontà di indire il referendum, formalizzata ieri: “Pur confermando i contenuti dell’accordo e il fatto che lo stesso non danneggi in alcun modo i lavoratori del Panificio Menchetti, la Fai-Cisl ritiene opportuno dare la parola ai lavoratori attraverso una consultazione referendaria” si legge nella nota firmata da Patrizio Giorni, Segretario Provinciale FAI “Qualora il risultato del referendum fosse negativo la stessa Fai ritirerà immediatamente la propria firma. Siamo in attesa, a questo proposito, di una risposta da parte della Cgil”