{rokbox title=| :: |}images/paliocastiglioni.jpg{/rokbox}WALTER PUSCEDDU (Bighino). Ha fatto quello che doveva fare. Era così sicuro dell’esito che non ha nemmeno portato gli occhiali in piazza. E, d’altra parte, se non fosse stato certo della vittoria, non si sarebbe nemmeno presentato. I precedenti (vedi 2009) insegnano. Bighino non sa girare al san Martino, ma è uno dei più scaltri fantini contemporanei. VOTO 7.
ALESSANDRO CHITI (Voragine). Ha dimostrato, per la prima volta dopo 11 anni di presenze quasi costanti al palio, di avere anche un discreto spirito bellico. Ovviamente, ciò è stato facilitato dall’avere alle spalle un’ottima protezione.
Lavoro di routine, con un’apprezzabile azione di stop nei confronti di Salasso durante il secondo giro. VOTO 8.
ALBERTO RICCERI (Salasso). Il fantino pazzo ha evidenziato una saggia prudenza a non rispondere alle nerbate furiose di Carboni. Tutti si aspettavano una reazione dall’uomo che, unico nella storia, galoppò a Siena un giro intero in più del previsto in mezzo a migliaia di persone riversate sulla pista. Ha sofferto la pressione di un fantino non propriamente killer come Carboni, e questo lo penalizza nel voto. A suo vantaggio il fatto che ci ha provato in tutti i modi, e che è riuscito a partire abbastanza bene nella mossa decisiva. VOTO 7-
MARIO CANU (Clemente). Non pervenuto. Nemmeno dalle immagini tv si riesce a capire se sia stato sceso da Spirito, o se invece la sua caduta sia dipesa da altri fattori (ringrazio vivamente chi sappia darmi delucidazioni). VOTO 3.
FRANCO CASU (Spirito). Il killer per antonomasia non ha deluso le aspettative, svolgendo un lavoro di maniacale marcamento ai danni del Canu, ma senza mai alzare il nerbo. A Siena non rimonta dal 2 luglio 1996, e i contradaioli dell’Aquila sanno bene perché. VOTO 6 e mezzo.
GIOSUE’ CARBONI. L’unico ancora acerbo di Siena, gli hanno chiesto un lavoro di killeraggio, e lui lo ha effettuato come meglio non avrebbe potuto, stupendo chi ieri pomeriggio storceva il naso. VOTO 8.
CASSERO. Si è confermato il Rione re della Piazza, anzi l’Unico Vero Rione Castiglionese. I numeri parlano chiaro. VOTO 9 (non c’è il 10 perché se fossi stato il capitano io, mai avrei richiamato Bighino)
PORTA ROMANA. Doveva restituire il favore ricevuto nel 2009 (che purtroppo per i Giallorossi si rivelò essere effimero, visto che non ci fu nemmeno gara), e lo ha fatto. Se sia il caso di terminare qui questo rapporto, e di ritrovare un po’ di credibilità paliesca sta alla dirigenza stabilirlo. La cosa evidente è che il Rione – nel senso ampio del termine – si sta rialzando dai momenti bui di qualche anno fa. VOTO 6
PORTA FIORENTINA. In rapporto agli annunci bellici, si può dire che la montagna ha partorito il topolino. Ma purtroppo quando si è 4 contro 2, non si può nemmeno provare a protestare. Solo abbassare gli orecchi e sperare in qualche passo falso degli avversari. Per inciso: non lo dico con cattiveria, è solo una constazione di fatto. (Ricordo, a onor del vero, che Porta Fiorentina è stato l’ultimo rione a subire quest’onta delle alleanze. Della serie: la fortuna gira…) VOTO 4.
PALIO. Pubblico nettamente calato, brevi ritardi sulla rigorosa tabella di marcia, partenza che ha vissuto su un leitmotiv fin troppo evidente. Ma per il resto il buon lavoro di Bircolotti ha pagato. Speriamo per il 2011 di aver imboccato la strada giusta. VOTO 6 e mezzo.