Le confederazioni sindacali CGIL, CISL, UIL della Valdichiana e le rispettive categorie dei sindacati pensionati e la Conferenza dei Sindaci della Valdichiana Aretina esprimono un giudizio negativo sulla riduzione di risorse economiche che il Governo anche nella legge di stabilità 2017 ha operato nei confronti del sistema sanitario nazionale, rispetto a quanto previsto nel patto per la salute, a suo tempo sottoscritto da Governo e Regioni.
Sollecitano una particolare attenzione nei confronti del processo di riordino del sistema sanitario regionale, attualmente in fase di realizzazione. E’ importante monitorare i vari passaggi, soprattutto quelli che riguardano l’assetto dei servizi socio–sanitari territoriali che, come sappiamo, rappresentano gli strumenti fondamentali per rispondere ai bisogni di salute della zona Per fare ciò è essenziale che nell’ambito della governance istituzionale il ruolo dei Comuni, soprattutto di quelli medio piccoli, non venga esautorato e reso marginale.
In merito al Presidio Ospedaliero di zona e ai servizi socio-sanitari territoriali, le suddette organizzazioni sindacali ritengono necessario focalizzare l’attenzione nei seguenti punti:
Preso atto delle novità introdotte nella già citata legge di riordino del sistema sanitario regionale. Verificato che con delibera del Direttore Generale della ASL Toscana Sud est N° 1133 dell’11/10/2016, è stata adottata una nuova articolazione dei Presidi Ospedalieri della stessa Azienda Sud Est Toscana e che in base a tale delibera l’Ospedale Valdichiana S. Margherita (La Fratta) – Cortona è stato inserito nel Presidio Ospedaliero “Valdichiana e Amiata Senese”, determinando, di fatto, una connessione con l’Ospedale di Nottola:
è essenziale che da parte della ASL venga fatta la massima chiarezza sul ruolo e le funzioni dell’ospedale unico di zona della Valdichiana Aretina. Dire che l’ospedale della Fratta non chiude è positivo, ma non sufficiente.
Perchè in futuro l’Ospedale non chiuda, è necessario rafforzare l’attività chirurgica, garantendo condizioni di massima sicurezza , è essenziale verificare come l’unità operativa di medicina continuerà a garantire un livello quantitativo e qualitativo adeguato ai bisogni di salute del territorio.
Bisogna fare chiarezza sul Pronto Soccorso: occorre sapere se quello che esiste presso l’ospedale S. Margherita della Fratta, ha ed avrà, anche in futuro, le caratteristiche per essere definito tale.
Il piano straordinario attivato dalla Regione Toscana al fine di contenere le liste di attesa per la diagnostica e le visite specialistiche, supportato da un investimento di 10 milioni di euro, non ha prodotto i risultati sperati, evidentemente la politica dei soli incentivi monetari non funziona. Per questo si rende necessaria la rapida approvazione di atti e procedure che consentano di massimizzare l’utilizzo delle tecnologie e degli strumenti diagnostici, se necessario, modificando e ampliando l’orario di attività della stessa diagnostica strumentale, cosa che, a quanto pare, è già stata sperimentata, con risultati positivi, in altre parti d’Italia.
In merito al tema della non autosufficienza, occorre riconoscere l’impegno profuso dalla Regione Toscana in questi ultimi anni, anche investendo ingenti risorse economiche. Tale impegno ha consentito di sviluppare e finanziare progetti individualizzati di assistenza domiciliare integrata, di contribuire alla regolarizzazione contrattuale delle badanti ecc. Oggi però lo scenario si è ulteriormente modificato: il fenomeno della non autosufficienza è in crescita: Molte famiglie si trovano da sole ad affrontare situazioni difficili e complesse, in quanto non più coperte dagli interventi legati al progetto non autosufficienza. Per questi motivi, risulta opportuno prendere in considerazione la possibilità di aumentare le quote sanitarie nelle Residenze Sanitarie Assistite. Inoltre, emergono molti dubbi e perplessità sulla recente normativa emanata dalla Regione Toscana sulla libera scelta per la gestione e per gli accessi nelle strutture per non autosufficienti. Per tale motivo è necessario prevedere strumenti di controllo sulla qualità delle prestazioni erogate nelle RSA accreditate.
In merito al tema delle cure primarie, pur prendendo atto che in Valdichiana sono stati fatti passi in avanti importanti: Case della Salute di Castiglion Fiorentino, di Foiano, di Camucia e Cortona già attivate; è necessario realizzare un ulteriore salto di qualità, altrimenti il rischio è che le Case della Salute si rivelino semplici aggregazioni di studi medici. Se vogliamo che tali strutture diventino il luogo della medicina d’iniziativa, di gestione del Chronic Care Model, di presa in carico del paziente, è necessario un diverso approccio culturale. Bisogna che i medici di medicina generale interagiscano più tra di loro e con i medici specialisti, che intensifichino il loro rapporto con la domiciliarità, con le strutture per le cure intermedie (Ospedale di Comunità) e con quelle assistenziali (RSA). Un primo passo in avanti potrebbe essere quello di attivare il progetto “Dove si prescrive si prenota”. Per tali ragioni, serve un impegno forte della Conferenza dei Sindaci e della ASL per completare la realizzare del progetto Case della Salute.
POLITICHE EDUCATIVE, PER L’INFANZIA, PER I GIOVANI, E PER L’ISTRUZIONE
Consolidare e laddove necessario, implementare gli asili nido, dei quali, il controllo e la programmazione, nel rispetto delle norme regionali e nazionali, devono rimanere di competenza dei Comuni, privilegiando la gestione pubblica.
intervenire, attingendo a tutte le forme di finanziamenti possibili (regionali e nazionali) per migliorare la qualità degli edifici scolatici, ad iniziare dalla messa in sicurezza sismica.
Contenimento delle rette scolastiche che devono essere modulate secondo il principio della progressività, utilizzando lo strumento ISEE in base alle condizioni economiche delle famiglie.
Tenendo conto delle condizioni di disagio e di disorientamento in cui vivono tanti giovani, soprattutto minori, residenti nei Comuni della Valdichiana. è necessario un forte impegno dei comuni e della scuola, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.
VOLONTARIATO
Spesso la gestione di alcuni Servizi di competenza Pubblica viene demandata ad associazioni di volontari più o meno organizzate. Da questo punto vista è importante ribadire che l’attività del volontariato deve essere sussidiaria e non sostitutiva di interventi di competenza delle strutture pubbliche ( servizi scolastici, rifiuti ecc…). Deve essere trasparente e sottoposta a verifiche.
Al fine di monitorare l’evolversi della situazione, le parti concordano sulla necessità di un confronto periodico. In particolare il confronto deve intensificarsi in fase di elaborazione, da parte dei comuni, dei bilanci di previsione per l’esercizio 2015.
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