Appuntamento domani domenica 13 maggio alle ore 18, presso l’Auditorium degli ex Macelli di Montepulciano con l’anteprima del Bruscello Poliziano, uno degli appuntamenti più importanti del teatro popolare italiano organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello. L’anteprima è una occasione ormai consolidata che permette ai bruscellanti, così sono chiamati gli attori di questo spettacolo tutti rigorosamente non professionisti, di misurarsi con le musiche e i testi della rappresentazione che andrà in scena il 12, 13, 14 e 15 agosto 2012 sul Sagrato della Cattedrale in piazza Grande. Per questa 73° edizione è stato scelto il mito di “Orfeo e Euridice”, primo spettacolo di una trilogia dal titolo “Il mito dell’amore” che sarà seguito nel 2013 da “Tristano e Isotta” e nel 2014 da “Romeo e Giulietta”.
Le musiche sono del maestro Alessio Tiezzi, testi di Raffaele Giannetti mentre la direzione artistica è affidata a Franco Romani. Lo spettacolo ripercorre la storia di Orfeo, abilissimo suonatore di cetra che si innamora della ninfa Euridice e la sposa. Un giorno la donna, mentre era su un prato a raccogliere fiori, viene morsa da un serpente e muore. Orfeo dapprima si dispera e poi raggiunge gli inferi dove tenta di commuovere la regina degli Inferi, Proserpina, perché gli renda la sua sposa. Riesce in questa impresa ma ad una sola condizione: che non si volti a vedere Euridice finché non saranno nel regno dei vivi, altrimenti la perderà. Orfeo promette, ma poi non resiste e guarda la sua sposa e in quel momento Proserpina la richiama negli inferi persa per sempre. La rivisitazione della storia di Orfeo da parte del Bruscello passa attraverso un immaginario popolare che non si fa scrupolo di contaminare le storie più diverse e, soprattutto, di leggerle a suo modo. “Ai personaggi più importanti della vicenda come Orfeo, Euridice, Aristeo, Plutone, Proserpina si aggiungono altre presenze non trascurabili (né trascurate nella storia letteraria e teatrale dell’Orfeo, come Caronte o Apollo, per esempio) ed altre più rare o addirittura nuove, come Aracne, Syrinx, la Fama o un giullare. “La particolarità di tutta la trilogia, e comunque della svolta artistica – spiega Franco Romani – sarà anche quella di dare alla narrazione e quindi alle storie un ruolo importante come da diversi anni ha assunto la musica”. “Il racconto che porteremo in scena ad agosto – aggiunge Raffaele Giannetti – è quello della fine del mito, dunque della morte e della sua irreversibilità. Infine, la poesia che, commuovendo il sordo signore dell’aldilà, fa resuscitare Euridice è l’immagine dell’arte in quanto memoria, di ciò che il tempo ci sottrae”. Durante
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