La politica non deve per forza essere seriosa, non ci piacciono i politici inamidati nelle giacche anche a ferragosto, però nemmeno può scadere nella farsa, ci lasciano piuttosto perplessi ministri e sottosegretari di verde vestiti come piccoli elfi del bosco. Il problema però non è estetico è di sostanza, di sostanza politica ovviamente. Il verde speranza potrebbe andare ancora bene se fosse abbinato a proposte in grado di cambiare per davvero la storia d’Italia. Purtroppo non è così, la storia di trasferire alcuni ministeri al Nord è un altro capitolo che si aggiunge a un già corposo elenco di motivi per cui il nostro paese gode in giro di scarsa considerazione.
Ha ragione la Presidente Marcegaglia: “questi non sono temi veri del Paese”. “I temi veri – osserva – sono il bilancio a posto, la riforma fiscale, le liberalizzazioni, investire in ricerca e innovazione” io ci aggiungerei un po’ più di equità sociale e di lotta alla disoccupazione, però, insomma, la scala delle priorità in un paese serio è questa. Ma il fronte della Lega non si scompone, anzi raddoppia, alle critiche ha replicato Roberto Calderoli. “Il nostro progetto – ha precisato – non riguarda soltanto il Nord ma concerne l’intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori”, così invece di un paio di ministeri in Padania potremmo averne uno anche a Catanzaro ed un altro a Barletta, senza dimenticare che il Governatore Cota, per non rimanere indietro, ne chiede uno per il Piemonte. Non vedo perché a questo punto il Capoluogo della Toscana non rivendichi il suo ruolo di seconda (dopo Torino) capitale del regno, un paio di ministeri non ci starebbero male tra Pisa e Firenze. Arezzo no, è troppo a Sud rispetto all’asse metropolitana. Un dibattito surreale, mentre l’Italia rischia il declassamento sui mercati internazionali, la disoccupazione giovanile aumenta, le aziende chiudono e non c’è un euro per scuola, formazione ed Enti locali si disquisisce con apparente serietà sul decentramento ministeriale. Attenzione non si ragiona del decentramento amministrativo, del federalismo, quello serio, che vuol dire più forza e più sostanze alle autonomie locali, no si parla di portare due ministeri a Monza, città ai più nota per due soli motivi, uno è l’autodromo, l’altro è la monaca. In tutto questo una cosa ci consola pare che nell’accordo tra PDL e Lega stia scritto che si trasferiranno solo uffici di rappresentanza che però, come dicono i giornali, saranno anche operativi. Delle due una, o sono di rappresentanza o svolgono una funzione operativa. Anche in questo caso regna sovrana la confusione, in compenso nel rating mondiale ci abbinano ormai a Trinidad e Tobago
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