Premesso che non amo il vittimismo e non lascio che fatti della mia vita privata influiscano nella mia attività pubblica e che, in qualità di consigliere comunale, faccio in modo che tutti i miei interventi siano pervasi da trasparenza e obiettività, sono però costretto adesso a rendere pubbliche tutte le situazioni che hanno intaccato la mia azienda; sono infatti decine le denunce che ho fatto negli ultimi tempi per vari “furti” subiti e danneggiamenti poco chiari.
Molti sono stati i furti o, meglio, i presunti tentativi di furto, visto che mi sono ritrovato l’ufficio distrutto senza però nessuna sottrazione di beni. Un caso a dir poco singolare è il fatto che i presunti ladri una volta entrati si sono impegnati a cercare una fotocamera e un computer portatile, che non hanno trovato. Poi altri furti ripetuti sia nel piazzale della mia azienda che nella stessa; furti di gasolio, batterie, danni vari. Ho subito anche un tentativo di furto della mia auto, in pieno giorno di fronte alla mia azienda da parte di pregiudicati poi arrestati. Ieri, 22 luglio 2015, un altro fatto strano, contemporaneamente, nella stessa notte, alcuni sconosciuti hanno rubato una batteria e tentato di rubare gasolio da un mezzo intestato all’azienda ma posto in un piazzale di una officina di zona, solo il nostro mezzo ha subito questa sorte, nel piazzale invece venivano rotti i tappi e fatti danni abnormi come accaduto altre volte.
Ora basta, pubblicamente affermo senza nessun timore che, in qualità di consigliere comunale, quando intensifico i controlli, ponendo sotto i riflettori situazioni locali delicate, prontamente vengo bersagliato da furti, così vengono definiti sulle denunce, ma che a mio avviso hanno il sapore di “atti intimidatori”. Non è infatti possibile avere decine di furti e messaggi velati, situazioni a dir poco spiacevoli che si ripercuotano anche nella serenità della famiglia. In passato ci sono stati atti vili e pavidi; l’avvelenamento del mio cane nel piazzale di casa, personaggi pronti a fotografare ambienti privati, storie che non sono di pubblico dominio ma che adesso sento il dovere di dire pubblicamente. Non è piacevole sentirsi nel “mirino”, infatti chiederò spiegazioni a chi di dovere, l’attività politica non deve diventare un bersaglio. A qualcuno dico che se c’è intenzione di fermare il mio operato, ostacolandomi, cercando di impaurirmi e arrecandomi danni, si sbaglia di grosso, io non mi fermo, combatterò sempre per la legalità e contro i soprusi, contro tutte le mafie, contro coloro che vogliono arricchirsi alle spalle delle gente onesta e laboriosa.
Meoni Luciano
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