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Mauro Turenci: il testimone

Non sono un lettore distratto. Se leggo un giornale, una rivista, un libro devo farlo nel silenzio più assoluto, possibilmente nel mio studio l’unico angolo della casa che sfugge ed è interdetto alle incursioni devastanti dei miei tre bambini. La lettura arricchisce perché è conoscenza, l’autore ci racconta una storia,  ci trasmette emozioni, ci lancia un messaggio che dobbiamo comprendere ed assimilare. Sono un lettore attento e non superficiale perché ho bisogno di capire e forse perché con gli anni siamo più disincantati e si affina la capacità critica.

Questa lunga introduzione serve a comprendere lo stato d’animo con cui  ho letto sulla prima pagina de “L’Etruria” l’articolo di Ferruccio Fabilli “Stop ai tumorifici a Cortona ed in Valdichiana”. Raccontava di un pollificio in località Badiaccia, ai confini del comune di Tuoro,  con centomila pennuti, un impianto fotovoltaico simile ad un lago di vetro di una quarantina di ettari, due enormi cilindri di 30 metri di diametro per un’altezza di 12 metri pieni di feci di pollo ed altri scarti animali e vegetali per produrre Biogas.
Ho letto avidamente l’articolo, condividendo tutto, parola per parola, facendo mie tutte le riflessioni sulla tutela della salute pubblica, sui disagi e le sofferenze della popolazione che cerca nella politica risposte concrete e trova soltanto i complici dei disastri.
Non avevo compreso chi fosse l’autore, documentatissimo ed attento, competente e sicuramente qualificato. Non compariva nella prima pagina dove iniziava l’articolo e si poteva desumere con facilità soltanto in sesta pagina dall’indirizzo di posta elettronica: Ferruccio Fabilli.
E’ come se fossi entrato in una macchina del tempo vorticosa che mi ha riportato indietro di trent’anni e riproiettato in un Consiglio Comunale, quello di Cortona, animato da forze politiche scomparse, in qualche caso travolte dagli scandali di Tangentopoli come la DC e il PSI oppure geneticamente modificate da lacerazioni e strappi dolorosi con il passato come il PCI che ha trovato la sua “naturale evoluzione” nel Partito Democratico.
Mi sono rivisto a 24 anni su quei banchi combattere le giuste battaglie nell’interesse della cittadinanza in un contesto ambientale difficilissimo contro un potere miope ed occhiuto, monolitico ed inattaccabile, forte dei numeri e del consenso popolare.
Ho rivisto il giovane Ferruccio, sullo scranno più alto, con l’espressione rassicurante, sempre calmo e misurato con l’eloquio tranquillo di un seminarista e l’immagine lontana anni luce dai compagni con lo sguardo torvo, i capelli e le barbe lunghe, l’eskimo e jeans sdruciti che ci aspettavano davanti alle scuole romane.
Ho cominciato a ricordare nitidamente le figure degli abitanti di Cortoreggio, disperati per la presenza di alcune centinaia di maiali in un insediamento ubicato in cima alla loro collina con un vascone non impermeabilizzato contenente tonnellate di liquami che tracimavano ed inquinavano le falde acquifere.  Quei cittadini, dopo aver bussato inutilmente tante porte, si rivolsero al giovane consigliere comunale del Movimento Sociale, perché cercavano una soluzione accettabile e non  una dissertazione filosofica sulla salute pubblica. Imparai velocemente a conoscere nitriti (nulla a che fare con i cavalli…) e nitrati generosamente presenti nelle falde.
Mi spiegarono in fretta come andava effettuata la fertirrigazione e mi dissero che ero la loro ultima speranza. Mi consigliai con i vecchi notabili del partito che mi chiesero di lasciar perdere perché coinvolgevo l’Amministrazione Comunale ma soprattutto una famiglia che allora (…) non appariva lontana dalle nostre posizioni. Alla fine feci di testa mia e preparai un documento che fu discusso in un animatissimo consiglio comunale alla presenza dei cittadini di Cortoreggio accorsi in massa.
Quel documento fu respinto col voto contrario di PCI e PSI e l’astensione della DC ma poco tempo dopo il Sindaco fu costretto a firmare un’ordinanza per disporre la cessazione di quell’attività che inquinava, produceva cattivo odore e, soprattutto, metteva a repentaglio la salute dei cittadini.
Al suo posto, sulla ridente collina di Cortoreggio, oggi c’è un agriturismo che non crea problemi e rende tutti felici, turisti e residenti.
Tanti anni dopo, lo stesso sindaco che rappresentava un’Amministrazione muta e sorda al grido dei dolore dei cittadini scrive: “dopo le porcilaie che nel secondo dopoguerra volenti o nolenti ci siamo sorbiti”… “io che mi sono disamorato del modo di far politica” e ancora…. “è ora di dire basta ad una gestione del territorio spregiudicata e pericolosa per la vita e la salute della gente”.
Cosa è cambiato dopo trent’anni?
Proprio niente.
Un brivido freddo mi ha percorso la schiena, ho provato mille sensazioni, dallo sconcerto, allo stupore, alla rabbia.
Ho sempre parlato di matrimonio d’interesse tra una classe politica miope ed incapace ed un imprenditoria cialtrona e un po’ arruffona alla ricerca di buoni affari e di referenti affidabili, complice dei disastri e delle profonde ferite inferte all’ambiente.
E’ una disamina dolorosa e spietata delle ragioni che rendono problematico qualunque tipo di cambiamento perché la popolazione deve necessariamente fare i conti con la politica che deve promuovere lo sviluppo del territorio e con l’imprenditoria che deve produrre ricchezza e posti di lavoro.
In fondo sono un sopravvissuto, il testimone vivente di una stagione politica scomparsa, sufficientemente lucido per percepire i cambiamenti, attento e smaliziato per accettare e registrare tardivi ed imbarazzanti pentimenti.
Intorno soltanto le macerie e le rovine di un mondo che non c’è più con una classe politica commissariata per manifesta incapacità ed incompetenza.
C’è ancora tanto da fare, non per lanciare imbarazzanti e lancinanti gridi di dolore, ma per svegliare dal torpore e dalla proverbiale indolenza una popolazione che per sperare in un futuro migliore deve conoscere e fare i conti con gli errori del passato, con un briciolo di capacità critica e qualche semplice esercizio di memoria.

[.noresp.]

Donato Apollonio

View Comments

  • Come sempre Turenci riesce a parlare di politica in modo schietto ed esaustivo, utile anche per chi non ha vissuto certi momenti "storici". Grazie!

  • caro mauro
    almirante diceva sempre che quando vedrai la tua parola fiorire in bocca al tuo avversario,rallegrati..xche vuol dire che le tue parole erano verità..
    credo che questo sia il tuo caso..
    cristiano romani
    segretario prov. la destra arezzo

  • Ciao Mauro,
    oggi visitando una Azienda ho letto nella bacheca una frase che parlava di "onore" e mi è rimasta impressa proprio questa parola "onore". Allora ho subito pensato: ma onorevole è colui che ha onore?.... lascio a te una riflessione...

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Donato Apollonio
Tags cortona

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