{rokbox title=| :: |}images/lostfound.jpg{/rokbox}Dal 12 gennaio al 30 marzo tutti i mercoledì alle 21,15 alla Multisala Eden va in scena la nuova rassegna cinematografica organizzata da Comune di Arezzo, assessorato alla cultura, Cineforum 2 e Sentieri Selvaggi. Il titolo è “Lost & Found”. Ingresso ridotto per tutti a 5 euro.
Si tratta dunque di capolavori “dispersi” (lost) e “ritrovati” (found) di:
Michael Mann (The Jericho mile – 12 gennaio)
Jacques Demy (Les parapluies de Cherbourg – 19 gennaio)
John Woo (The killer – 26 gennaio)
Jean Eustache (La maman et la putain – 2 febbraio)
John Cassavetes (Una moglie – 9 febbraio)
Billy Wilder (Non per soldi… ma per denaro – 16 febbraio)
David Lynch (Eraserhead. La mente che cancella – 23 febbraio)
Pedro Almodóvar (Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio – 2 marzo)
Marco Ferreri (Chiedo asilo – 9 marzo)
Francis Ford Coppola (Terrore alla tredicesima ora – 16 marzo)
Abel Ferrara (Fratelli – 23 marzo)
John Carpenter (Distretto 13. Le brigate della morte – 30 marzo)
Simone Emiliani e Stefano Cipriani di Sentieri Selvaggi e Cineforum 2: “I tradizionali ‘Invisibili’ sono i film ricompresi in una particolare rassegna per consentirne la visione al pubblico che durante la stagione non ha potuto ammirarli perché non trasmessi nelle sale cinematografiche cittadine. ‘Lost & Found’ raccoglie film di grandi autori, registi molto conosciuti a livello internazionale che sono passati fuggevolmente in TV, che non si vedono da molti anni oppure che, dopo aver avuto un enorme successo appena usciti, sono praticamente scomparsi da moltissimo tempo. Si tratta ovviamente di momenti decisivi nella carriera di molti di questi cineasti, di opere dove il loro stile è immediatamente riconoscibile e che hanno costituito un modello per altri registi più giovani o degli autentici ‘colpi di fulmine’ per la critica. Si tratta dell’ennesimo viaggio nel tempo attraverso la cinepresa, che non parte dalla preistoria ma dal 1966, ma se negli anni scorsi sono stati proiettati, comunque, dei film che costituivano delle tappe obbligatorie, stavolta si è seguito un percorso diverso e si è partiti dai registi. E per alcuni abbiamo scelto opere prime, tipo per Mann, Almodovar e Coppola, scovate con un’operazione che definiremmo ‘archeologica’ condotta in molte cineteche, difficile per la selezione che si è resa necessaria ma speriamo riuscita”.
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