Per certi versi il PD castiglionese ci ricorda Wile E. Coyote: sferra attacchi ambiziosi e cruenti contro il suo avversario ma questi gli si ritorcono contro, facendogli fare una brutta fine. Peraltro, sarebbe bello se questi signori avessero l’onestà intellettuale e la coerenza del simpatico roadrunner! Invece i loro deliri non riescono a far sorridere chi li legge, creano solo una sensazione di insofferenza e disagio.
Ultimo atto autolesionistico dei suddetti piddini è il recente comunicato, pieno zeppo di amenità e baggianate nei confronti del Regolamento Urbanistico comunale, che intendiamo restituire al mittente, come nel nostro stile, colpo su colpo.
Già in partenza, quando scrivono che la presentazione del Regolamento è un preciso compito istituzionale, paiono soprassedere sul fatto che loro invece, in tanti anni di governo, non ci siano riusciti ed abbiano evitato di dare risposte ai cittadini perché, evidentemente, qualche no occorre dirlo, e questo avrebbe potuto significare perdere dei voti.
Ma ancor più singolare è il (volutamente) generico punto nel quale si boccia il documento in quanto poco chiaro, privo di progettualità e contraddittorio.
Noi ci chiediamo: si può definire così un atto in cui si illustrano dettagliatamente strategie e progetti di sviluppo, nel quale si parla di costruzione vincolata alla presenza di fogne ed acquedotti, di edilizia sociale a favore delle classi più deboli, di salvaguardia delle zone agricole, di recupero dei patrimoni esistenti?
Si può avere un atteggiamento così negativo verso un documento con 5 interventi strategici per lo sviluppo e con un chiaro progetto di riqualificazione delle aree degradate, prima tra tutte quella dell’ex zuccherificio, sulla quale invece finora le amministrazioni si erano distinte per la volontà politica di non prendere posizione, neanche sulle modalità con cui andava fatta la bonifica?
I dirigenti del PD castiglionese, evidentemente presi solo dall’ansia di lanciare l’ennesima campagna elettorale, parlano solo per parlare, senza contenuti né concetti credibili.
Anche perché, quale titolo hanno loro per pontificare?
Loro, che hanno consentito di costruire sotto gli elettrodotti o nelle fasce di rispetto delle ferrovie; loro, che hanno approvato nel 2009 un Piano Strutturale (del quale il Regolamento Urbanistico dovrebbe essere un semplice documento di attuazione), lasciandolo deliberatamente incompleto, generico e privo di qualsiasi criterio di indirizzo, proprio per tenersi le mani libere di approvare o bocciare progetti in base a meri calcoli elettoralistici; loro, che si sono “dimenticati” di promuovere un progetto di riconversione dell’area ex Sadam; loro, che hanno inserito limiti per le aziende agricole su tutto il territorio e che ora vorrebbero ergersi a paladini dell’agricoltura biologica.
Insomma, proprio loro, i soliti noti. Quelli che adesso sono interessati alle “oltre 500 osservazioni dei cittadini” (come scrivono nel comunicato), facendo finta di non sapere che tali osservazioni riguardavano il documento del 2011, e che loro per oltre 3 anni le hanno messe in un cassetto per far credere ai castiglionesi che non ci sarebbero stati problemi, bastava solo eleggere nuovamente lorsignori.
Libera Castiglioni invece è orgogliosa di questo Regolamento Urbanistico: un documento ambizioso, completo, con una chiara visione strategica del futuro del nostro Comune.
Un documento rivolto ai castiglionesi tutti, i quali finalmente sapranno con certezza che cosa si può fare e che cosa no, senza più le zone d’ombra in cui la politica vecchia e marcia può ritagliarsi gli spazi discrezionali che tanto ama.
Ora che ci pensiamo, c’è qualcuno cui assomigliate di più che a Will E. Coyote: a Mister Bean.
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