GIANLUCA MUREDDU (Filuferro). E’ l’essenza del Palio: esiliato nel 2010 per vicende non meglio precisate, trionfa nel 2011 contro il pronostico, contro la piazza e contro chi ancora non crede nelle sue possibilità. Un’impresa come la sua non ha eguali al Parterre, perciò l’aggettivo “leggendario” non è esagerato. Voto 9.
ANDREA CHESSA. Non giudicabile nella corsa, dentro ai canapi si fa notare per cercare con insistenza il contatto con gli altri, ben consapevole che Ilon scalcia. Il mossiere Andrea Calamassi, in osservanza alle nuove disposizione del Magistrato del Palio, ha quindi deciso di farlo partire in seconda fila. Il suo Palio è finito lì. Voto 6.
FRANCESCO CARIA (Tremendo). Non ha effettuato il lavoro richiesto, cioè ostacolare Mureddu, ed è stato inesistente. Uno degli allievi prediletti da “sua maestà” Gigi Bruschelli rimedia una figuraccia enorme. Speriamo che abbia visitato le bellezze artistiche di Castiglion Fiorentino, perché qui non ci tornerà mai più. Voto 3.
VIRGINIO ZEDDE (Lo Zedde). Errore imperdonabile: ha accettato una mossa suicida. I rionali giallorossi si stanno ancora chiedendo se l’abbia fatto volutamente. Certo è che, nella prima parte della mossa, non ha mai provato a forzare il canape, aspettando chissà quali condizioni più favorevoli nonostante montasse Grein che ha vinto qui solo 12 mesi fa
. Qualcuno gli spieghi che non siamo a Siena, e che qui la rincorsa non esiste. Voto 4.
WALTER PUSCEDDU (Bighino). I più accorti hanno subito notato che anche quest’anno, come nel 2010, non ha indossato gli occhiali. Troppa sicurezza? Sottovalutazione degli avversari? Chi lo sa. La sua rincorsa furibonda a Mureddu ha i contorni del tentativo disperato e dell’amara consapevolezza che l’errore è stato irreparabile. Ok dentro ai canapi: i suoi gesti e il suo comportamento hanno dimostrato che lui è il vero Re della piazza e che conosce più di ogni altro i meccanismi del Palio di Castiglioni. Voto 7.
MARTIN BALLESTREROS (Pampero). A quasi 50 anni, l’argentino col codino si ripresenta al Parterre con il ruolo di killer. Corre pochissimi palii all’anno, e i riflessi sono quelli di un pensionato che guarda in tv i quarti di finale di Coppa Italia fra Fiorentina e Chievo. Buonanotte Pampero. Voto 3.
PORTA FIORENTINA. Il clima pre-Palio più che arrabbiato è stato dimesso, quasi rassegnato. Prima la protesta silenziosa nei confronti dei verdetti dei Giochi di bandiera di sabato scorso, poi un ingresso in campo dei rionali meno sfolgorante del solito. E per questo motivo non arriva il 9 in pagella. Mureddu è riuscito nell’impresa clamorosa di vincere questo Palio. Impresa perché nessuno ci credeva, e perché forse ha creato i presupposti per vedere nel 2013 un Palio tutti contro tutti. Voto 8+.
PORTA ROMANA. La disperazione sincera dei rionali non alza il voto a un rione la cui dirigenza ha perso un Palio già vinto, ingaggiando due fantini sì in forma, ma evidentemente non adatti a questo Palio, e mandando in seconda posizione Caria, un giovane incapace di fare il killer. Le insinuazioni secondo le quali Caria e/o Zedde si siano “venduti” lasciano il tempo che trovano. Il primo che si sarebbe infuriato sarebbe stato il carismatico Pusceddu, che invece non ha mosso un dito. Nel 2010 avevamo sperato che il rione potesse ritrovare un po’ di “credibilità paliesca”: ieri l’ha persa del tutto. Voto 2.
CASSERO. Lo hanno notato tutti, anche i più distratti: il Cassero ieri è mancato sia in pista, sia in piazza. Sembrerebbe strano a dirsi, ma questo dimostra ancora una volta che è l’unico rione vero di Castiglioni. Sapendo dal 27 giugno 2010 che ieri non avrebbero potuto vincere, i rionali hanno assistito rilassati e defilati a un palio da spettatori, mentre i fantini hanno fatto il loro onesto lavoro. C’è una piccola pecca: Pampero ha dormito. Perché lo hanno chiamato? Voto 7-.
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