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La nuova Ferrari, l’Unità d’Italia e gli spettri del passato

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Stamani la presentazione ufficiale della nuova monoposto di F1 del Cavallino, la F150. Dal cuore della fabbrica di Maranello, i due piloti titolari, Fernando Alonso e Felipe Massa, hanno tolto il velo dalla F150. La macchina, che ancora dispone di alcuni elementi dell’anno scorso per ovvi motivi – tra cui l’ala anteriore – è dunque ancora ibrida e non sarà quella che scenderà in pista in Bahrain a metà marzo.

 

 

Alla cerimonia c’erano tutti i capoccioni, i capoccetti ed i vertici del Cavallino e dei partners: John Elkann (Presidente FIAT), Sergio Marchionne (AD FIAT), Montezemolo, Emilio Botin (Santander), la triade ossia le menti che hanno concepito il nuovo giocattolone (Costa, Tombazis e Marmorini). Era presente anche al gran completo l’asilo Ferrari (i nuovi giovanissimi talenti facenti parte della Ferrari Academy: Maisano, Marciello, Stroll).Chi è intervenuto a parlare, sicuramente lo ha fatto in una maniera più pacata e meno sfrontata dello scorso anno. L’obiettivo è sempre quello, vincere, ma non lo si è sbandierato ma piuttosto fatto capire con basso profilo. Anche perché dare un’altra musata per terra dopo il 2010 sarebbe mortificante per non dire terribile. Stefano Domenicali ha dichiarato: Dobbiamo fare km, lavorare sull’affidabilità e lavorare con la Pirelli che farà del suo meglio per essere competitiva. Vogliamo arrivare alla prima gara in modo tale che tutti i dettagli siano pronti.

Poi, dopo gli interventi, brevi, dei piloti che si sono detti entrambi molto motivati, ha preso la parola Luca Cordero di Montezemolo che ha fatto il punto della situazione: Giornate come queste sono sempre emozionanti, dentro questa sala c’è il nostro mondo. Abbiamo due piloti che non vogliono più perdere all’ultimo giro. Dal 1997 abbiamo avuto la forza di rimanere sempre ai vertici (…). Dobbiamo vincere, ce la metteremo tutta per farcela.

I fantasmi di Schumy e di Jean Todt si aggiravano sicuramente in sala…

P.s. Il Presidentissimo del Banco Santander, Emilio Botin, sempre deliziosamente affascinante

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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