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La Formula Uno… dal nostro inviato speciale

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GP della Cina di F1 2010 ed ecco la doppietta che non ti aspetti. Ci aspettavamo una Red Bull straripante e alla fine ci ritroviamo una McLaren pimpante e consistente che scalza la Ferrari da entrambe le classifiche mondiali. Le Ferrari, appunto: Alonso prima ci illude con il jump start poi limita i danni chiudendo al 4° posto mentre Massa, il fu leader del mondiale, non va oltre il nono posto. Che dire ? Speriamo che il ritorno in Europa, vulcano permettendo, ci riporti più in alto possibile.

Shanghai, Cina, 18 aprile 2010 – Quello che temevo prima della gara si è verificato a fine gara: la Ferrari ha perso la testa di entrambe le classifiche mondiali dimostrando che, almeno a livello di raccolta punti, c’è una certa involuzione progressiva ma inevitabile. Però, per fortuna, sembra che sotto il profilo della performance non ci siano così troppe differenze rispetto al duo McLaren e Red Bull (e Mercedes GP ?).
La gara. Le premesse di una gara scoppiettante c’erano tutte: ecco Stefano Domenicali che, poco prima del via, infilava la capoccia con tanto di nuovi occhiali in stile Arisa (o se preferite Rosalba Pippa) dentro al monitor del radar, al muretto. Con circospezione, il Team Principal del Cavallino esaminava le nuvole di pioggia avvicinarsi inesorabilmente al che io ho subito estratto fuori dalla tasca il rosario.
Pronti, via. Nonostante la minaccia di pioggia, la pista bagnata, le due temibili Red Bull troneggianti in prima fila, trovo la forza di cadere dalla poltrona quando, scattata la gara, Fernando fulmina le due energetiche car e chiude la prima curva al comando! Roba mica da ridere, roba da infarto e già pensi ad una gara in discesa. Intanto però, nelle retrovie, i soliti monelli (Kobayashi, Liuzzi e Buemi) si scozzavano tra di loro provocando l’inevitabile ingresso della safety car. Fine della gara per tutti e 3.
Ma una comunicazione radio di Button gelava il sangue di noi ferraristi: « Fernando Alonso, jump start!! ». È stato allora che sono entrato in coma vegetativo, con l’anima strappata. Perché non ci avevo pensato, perché avevo forse sopravvalutato le qualità di Fernando. Ma l’immagine della camera della cabina del colonnello che da il via alla gara non lasciava dubbi: il jump start c’è stato ed il drive trough era dietro l’angolo

Dopo 4 giri la gara riprende mentre al giro successivo giunge la piacevole comunicazione della direzione di gara che certifica la penalità per Fernando. Scende la pioggia, ma che fa ? Fa danni. Hamilton e Vettel cominciano a legnarsi a vicenda di santa ragione con il britannico che infila dentro la corsia del box il tedeschino, roba mai vista in 500 anni di storia della F1. E anche alla ripartenza, dopo il cambio gomme, i due sgomitano con Vettel che chiude verso l’interno dei box il rivale. I pulcini bagnati ruggiscono bene con la pioggia. Eventuali sanzioni verranno comunicate più avanti.
Nel frattempo, anche l’altra Sauber di Pedro de la Rosa è costretta al ritiro: dal propulsore (Ferrari) esce il solito filino di fumo che mi ha tranquillizzato così tanto che quasi vomitavo di gioia.
La gara è frenetica: Massa fatica a restare in pista mentre Nico Rosberg, il fotomodello, detta passo, ritmo, legge al comando. Roba da far venire l’ulcera duodenale a Schumacher. Dopo il valzer delle soste, Red Bull, Ferrari ed Hamilton su McLaren cominciano a recuperare posizioni.
L’apriscatole vivente, il mago del bagnato in questa fase è il Diavolo Nero (LH): il campione del mondo 2008 sorpassa Vettel e Sutil (Force India) per poi attaccarsi come una sanguisuga agli scarichi di Nonno F1. Schumy fa quel che può, fa tenerezza soprattutto perché il nipotino se lo pappa come un bigné alla crema. Hamilton è quinto.
Rosberg non può evitare il sorpasso di Button come, al 21esimo giro, i teams non possono evitare il ritorno della pioggia. Rientrano i big per l’ennesimo cambio gomme e rientra anche Jaime Alguersuari per sostituire l’ala anteriore danneggiata dopo un contatto.
Entra la safety car ancora una volta per consentire la rimozione di detriti in pista. Nel frattempo i due ferraristi rientrano al box per il cambio gomme e qui accade un siparietto che lascerà sicuramente strascichi polemici all’interno del team: Fernando Alonso fotte allegramente Felipe Massa soffiandogli la posizione nella corsia di ingresso. Scena già vista, speriamo solo che non vengano presi provvedimenti.
Alla ripartenza, Hamilton è il solito demone scatenato. Senza preoccuparsi di finire le gomme, le sospensioni, il motore, (pure il sedile), il britannico mette alla frusta la sua monoposto. Alonso, più indietro, cerca di fare lo stesso e si sbarazza prima di Schumacher e poi di Sutil.
Vitaly Petrov, il gallinaceo dalle uova d’oro per Renault, va in testacoda e lascia la posizione al duo Vettel-Alonso con questu’ultimo che sguscia via al tedesco. Hamilton intanto si francobolla a Rosberg mentre Button è saldo in testa alla classifica.
Dopo la sosta, le due McLaren sono in testa e dettano il ritmo. Alonso riesce persino ad avvicinarsi all’ottimo Rosberg (3°) ma oltre non va. Arriva a quasi un secondo ma oltre non va, memore forse di quanto accaduto la gara precedente. Meglio risparmiare la vettura.
Negli ultimi giri, Button amministra quasi in scioltezza a parte quella leggera uscita di pista. Il rivale Hamilton aveva finito le gomme e non poteva assolutamente recuperarlo: la guida pulita e non stressante del “Paracarro” ha pagato!
Nel finale c’è tempo per vedere il sorpasso di Massa su Schumy e quelli di Petrov sempre su Schumy e su Webber! La festa sul podio è tutta McLaren o Mclaren-Mercedes o – se preferite – Mclaren-Mercedes GP-Mercedes Benz. La Ferrari deve tornare in Europa con speranza ma anche con qualche rimpianto. Se non ci fosse stata quella penalità per Fernando come sarebbe finita?


Classificati:

Pos Pilota Scuderia Tempo

1. Button McLaren-Mercedes 1h44:42.163
2. Hamilton McLaren-Mercedes + 1.530
3. Rosberg Mercedes + 9.484
4. Alonso Ferrari + 11.869
5. Kubica Renault + 22.213
6. Vettel Red Bull-Renault + 33.310
7. Petrov Renault + 47.600
8. Webber Red Bull-Renault + 52.172
9. Massa Ferrari + 57.796
10. Schumacher Mercedes + 1:01.749
11. Sutil Force India-Mercedes + 1:02.874
12. Barrichello Williams-Cosworth + 1:03.665
13. Alguersuari Toro Rosso-Ferrari + 1:11.416
14. Kovalainen Lotus-Cosworth + 1 lap
15. Hulkenberg Williams-Cosworth + 1 lap
16. Senna HRT-Cosworth + 2 laps
17. Chandhok HRT-Cosworth + 4 laps

Giro più veloce: Hamilton, 1:42.061

Non classificati/ritirati:

Pilota Scuderia Nel giro

Trulli Lotus-Cosworth 27
Di Grassi Virgin-Cosworth 9
De la Rosa Sauber-Ferrari 8
Buemi Toro Rosso-Ferrari 1
Kobayashi Sauber-Ferrari 1
Liuzzi Force India-Mercedes 1
Glock Virgin-Cosworth 1

World Championship F1 2010, round 4:                

Piloti: Scuderie:

1. Button 60 1. McLaren-Mercedes 109
2. Rosberg 50 2. Ferrari 90
3. Alonso 49 3. Red Bull-Renault 73
4. Hamilton 49 4. Mercedes 60
5. Vettel 45 5. Renault 46
6. Massa 41 6. Force India-Mercedes 18
7. Kubica 40 7. Williams-Cosworth 6
8. Webber 28 8. Toro Rosso-Ferrari 2
9. Sutil 10
10. Schumacher 10
11. Liuzzi 8
12. Petrov 6
13. Barrichello 5
14. Alguersuari 2
15. Hulkenberg 1
Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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