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La Formula Uno dal nostro inviato speciale (ultimo capitolo 2010)

L’incantesimo si è spezzato oggi nel modo peggiore possibile. Siamo ai limiti della depressione, è difficile anche scrivere, raccontare questa disfatta clamorosa della Ferrari. Partiamo dalla fine: Sebastian Vettel si è laureato da poco campione del mondo di F1: è il più giocane pilota ad averlo fatto finora ed è un successo meritato. Vettel è un talento forse ancora grezzo ma vincente che oggi non ha sbagliato nulla e che ha avuto l’appoggio del suo team, che ha sacrificato Webber (Horner ora che ci dici circa gli ordini di scuderia più o meno camuffati?). Si è aperta l’era di un nuovo Schumacher? Il rischio c’è se c’è talento supportato adeguatamente dalla macchina migliore.

PARTENZA OPACA PER FERNANDO – Al via, tutti i primi 10 partivano con le morbide. Fernando Alonso scattava terzo partendo dalla parte pulita della griglia: come non detto, visto che Jenson Button (McLaren) lo affianca sverniciandolo poi lo infilza senza pietà anche perché la curva gli è favorevole. Insomma le cose non erano cominciate affatto bene, tuttavia nessuno si sarebbe aspettato che di lì a poco sarebbe scoppiato l’inferno per il Cavallino.

TRULLI PECORECCIO SU SCHUMY – Michael Schumacher (Mercedes GP) all’uscita di una curva si ritrova affiancato al compagno Nico Rosberg ma, nel ridare gas, perde il controllo della monoposto finendo in testacoda. Qualche vettura riesce a schivarlo ma non Vitantonio Liuzzi (Force India) che lo castiga senza pietà salendogli praticamente sopra. E vedere la monoposto di Liuzzi finire la corsa a pochi centrimenti dal casco del tedesco è stata davvero una scena brutta da vedersi.

L’INIZIO DELLA FINE PER LA FERRARI – Con l’ingresso immediato della Safety Car si può senza dubbio indicare l’inizio della fine della Ferrari perché i vari piloti quali Rosberg e Petrov decidono di effettuare il loro cambio gomme perché una strategia aggressiva per loro era scontata. Questi figuri poi la Ferrari se li sarebbe ritrovati dopo sul groppone sotto forma di maligni tappi viventi.

LA SCENEGGIATA DI WEBBER O SEMPLICE BISCOTTO SENZA SCENEGGIATA ? – A questo punto il copione prende una piega tale che sicuramente qualche tifoso a Maranello c’è rimasto stecchito: Mark Webber, dopo il rientro della Safety Car, una volta ripresa la gara, accarezza – con tanto di scintille – le barriere e comincia a perdere qualche decimo. Di lì a poco, il canguro verrà richiamato al box per la sosta ed il cambio gomme.

A quel punto la Ferrari entra nel panico dimostrando (a posteriori) di non aver saputo gestire la situazione con la freddezza necessaria. Viene richiamato Massa per il pit; il brasiliano rientra in pista dietro Webber e poi viene richiamato anche Alonso. La tragedia si sarebbe chiarita di lì a poco perché – una volta assorbita la gioia per essere rientrati in pista davanti a Webber – si è realizzato che il Nano si ritrovava davanti piloti quali Petrov e Rosberg (più lenti) che avevano già fatto la sosta. I contorni della frittata, giro dopo giro, si facevano sempre più delineati e la frittata, giro dopo giro, si ingrandiva sempre di più.

In sostanza la gara finisce qui: Alonso rimane dietro i tubi di scarico di Vitaly Petrov fino alla fine. Lo spagnolo ha accennato al sorpasso in qualche occasione finendo anche sulle vie di fuga ma nulla ha potuto perché il sorpasso era impossibile. Stella, il suo ingegnere, lo ha spronato, ma ormai c’era poco da spronare, semmai c’era da speronare!

Che il sorpasso fosse impossibile lo avevano capito anche le due McLaren tappate dall’altra Renault di Robert Kubica che teneva comunque un ritmo maggior dello spagnolo. Il polacco infatti s’è preso il lusso di fare la sosta e di rientrare davanti allo spagnolo che finisce la gara al settimo posto (un numero menagramo se pensiamo a chi lo ha portato sulla carrozzeria quest’anno).

Il finale, a parte l’esplosione dell’ala posteriore della Lotus di Jarno Trulli, è tutto per Sebastian Vettel che a 23 anni si intasca il primo mondiale. La Ferrari deve recitare il mea culpa perché aveva il mondiale in tasca e se l’è fatto scippare nel modo più indegno che c’era. Il muretto della Ferrari ha trascurato la gara preoccupandosi esclusivamente di marcare stretto Webber: errore madornale. Il muretto di una scuderia di Clio Cup forse non sarebbe stato così “leggero”. Qui siamo in F1.

Appuntamento rimandato di un anno per Fernando Alonso che ce l’ha messa tutta. Lo spagnolo ha perso il mondiale per soli 4 punti. Con i se e con i ma non si vincono i titoli ma certo è che se lo spagnolo avesse rimediato qualche punticino in più in Belgio ma soprattutto a Monaco, le cose forse sarebbero andate diversamente. Dimenticavo: la prossima volta sulle giostrine saliamoci col titolo in tasca perché altrimenti tutta quella spensieratezza oggi fa molto male (con la mazzata intascata).

Classified:

Pos  Driver        Team                       Time
 1.  Vettel        Red Bull-Renault           1h39m36.837s
 2.  Hamilton      McLaren-Mercedes           +     10.1s
 3.  Button        McLaren-Mercedes           +     11.0s
 4.  Rosberg       Mercedes                   +     30.7s
 5.  Kubica        Renault                    +     39.0s
 6.  Petrov        Renault                    +     43.5s
 7.  Alonso        Ferrari                    +     43.7s
 8.  Webber        Red Bull-Renault           +     44.2s
 9.  Alguersuari   Toro Rosso-Ferrari         +     50.2s
10.  Massa         Ferrari                    +     50.8s
11.  Heidfeld      Sauber-Ferrari             +     51.5s
12.  Barrichello   Williams-Cosworth          +     57.6s
13.  Sutil         Force India-Mercedes       +     58.3s
14.  Kobayashi     Sauber-Ferrari             +     59.5s
15.  Buemi         Toro Rosso-Ferrari         +   1m03.1s
16.  Hulkenberg    Williams-Cosworth          +   1m04.7s
17.  Kovalainen    Lotus-Cosworth             +     1 lap
18.  Di Grassi     Virgin-Cosworth            +    2 laps
19.  Senna         HRT-Cosworth               +    2 laps
20.  Klien         HRT-Cosworth               +    2 laps
21.  Trulli        Lotus-Cosworth             +    4 laps

Fastest lap: Hamilton, 1m41.274s

Not classified/retirements:

Driver        Team                         On lap
Glock         Virgin-Cosworth              44
Schumacher    Mercedes                     1
Liuzzi        Force India-Mercedes         1

World Championship standings, round 19:               

Drivers:                    Constructors:            
 1.  Vettel       256        1.  Red Bull-Renault          498
 2.  Alonso       252        2.  McLaren-Mercedes          454
 3.  Webber       242        3.  Ferrari                   396
 4.  Hamilton     240        4.  Mercedes                  214
 5.  Button       214        5.  Renault                   163
 6.  Massa        144        6.  Williams-Cosworth          69
 7.  Rosberg      142        7.  Force India-Mercedes       68
 8.  Kubica       136        8.  Sauber-Ferrari             44
 9.  Schumacher    72        9.  Toro Rosso-Ferrari         13
10.  Barrichello   47      
11.  Sutil         47      
12.  Kobayashi     32      
13.  Petrov        27      
14.  Hulkenberg    22      
15.  Liuzzi        21      
16.  Buemi          8      
17.  De la Rosa     6      
18.  Heidfeld       6      
19.  Alguersuari    5

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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