PARTENZA OPACA PER FERNANDO – Al via, tutti i primi 10 partivano con le morbide. Fernando Alonso scattava terzo partendo dalla parte pulita della griglia: come non detto, visto che Jenson Button (McLaren) lo affianca sverniciandolo poi lo infilza senza pietà anche perché la curva gli è favorevole. Insomma le cose non erano cominciate affatto bene, tuttavia nessuno si sarebbe aspettato che di lì a poco sarebbe scoppiato l’inferno per il Cavallino.
TRULLI PECORECCIO SU SCHUMY – Michael Schumacher (Mercedes GP) all’uscita di una curva si ritrova affiancato al compagno Nico Rosberg ma, nel ridare gas, perde il controllo della monoposto finendo in testacoda. Qualche vettura riesce a schivarlo ma non Vitantonio Liuzzi (Force India) che lo castiga senza pietà salendogli praticamente sopra. E vedere la monoposto di Liuzzi finire la corsa a pochi centrimenti dal casco del tedesco è stata davvero una scena brutta da vedersi.
L’INIZIO DELLA FINE PER LA FERRARI – Con l’ingresso immediato della Safety Car si può senza dubbio indicare l’inizio della fine della Ferrari perché i vari piloti quali Rosberg e Petrov decidono di effettuare il loro cambio gomme perché una strategia aggressiva per loro era scontata. Questi figuri poi la Ferrari se li sarebbe ritrovati dopo sul groppone sotto forma di maligni tappi viventi.
LA SCENEGGIATA DI WEBBER O SEMPLICE BISCOTTO SENZA SCENEGGIATA ? – A questo punto il copione prende una piega tale che sicuramente qualche tifoso a Maranello c’è rimasto stecchito: Mark Webber, dopo il rientro della Safety Car, una volta ripresa la gara, accarezza – con tanto di scintille – le barriere e comincia a perdere qualche decimo. Di lì a poco, il canguro verrà richiamato al box per la sosta ed il cambio gomme.
A quel punto la Ferrari entra nel panico dimostrando (a posteriori) di non aver saputo gestire la situazione con la freddezza necessaria. Viene richiamato Massa per il pit; il brasiliano rientra in pista dietro Webber e poi viene richiamato anche Alonso. La tragedia si sarebbe chiarita di lì a poco perché – una volta assorbita la gioia per essere rientrati in pista davanti a Webber – si è realizzato che il Nano si ritrovava davanti piloti quali Petrov e Rosberg (più lenti) che avevano già fatto la sosta. I contorni della frittata, giro dopo giro, si facevano sempre più delineati e la frittata, giro dopo giro, si ingrandiva sempre di più.
In sostanza la gara finisce qui: Alonso rimane dietro i tubi di scarico di Vitaly Petrov fino alla fine. Lo spagnolo ha accennato al sorpasso in qualche occasione finendo anche sulle vie di fuga ma nulla ha potuto perché il sorpasso era impossibile. Stella, il suo ingegnere, lo ha spronato, ma ormai c’era poco da spronare, semmai c’era da speronare!
Che il sorpasso fosse impossibile lo avevano capito anche le due McLaren tappate dall’altra Renault di Robert Kubica che teneva comunque un ritmo maggior dello spagnolo. Il polacco infatti s’è preso il lusso di fare la sosta e di rientrare davanti allo spagnolo che finisce la gara al settimo posto (un numero menagramo se pensiamo a chi lo ha portato sulla carrozzeria quest’anno).
Il finale, a parte l’esplosione dell’ala posteriore della Lotus di Jarno Trulli, è tutto per Sebastian Vettel che a 23 anni si intasca il primo mondiale. La Ferrari deve recitare il mea culpa perché aveva il mondiale in tasca e se l’è fatto scippare nel modo più indegno che c’era. Il muretto della Ferrari ha trascurato la gara preoccupandosi esclusivamente di marcare stretto Webber: errore madornale. Il muretto di una scuderia di Clio Cup forse non sarebbe stato così “leggero”. Qui siamo in F1.
Appuntamento rimandato di un anno per Fernando Alonso che ce l’ha messa tutta. Lo spagnolo ha perso il mondiale per soli 4 punti. Con i se e con i ma non si vincono i titoli ma certo è che se lo spagnolo avesse rimediato qualche punticino in più in Belgio ma soprattutto a Monaco, le cose forse sarebbero andate diversamente. Dimenticavo: la prossima volta sulle giostrine saliamoci col titolo in tasca perché altrimenti tutta quella spensieratezza oggi fa molto male (con la mazzata intascata).
Classified:
Pos Driver Team Time
1. Vettel Red Bull-Renault 1h39m36.837s
2. Hamilton McLaren-Mercedes + 10.1s
3. Button McLaren-Mercedes + 11.0s
4. Rosberg Mercedes + 30.7s
5. Kubica Renault + 39.0s
6. Petrov Renault + 43.5s
7. Alonso Ferrari + 43.7s
8. Webber Red Bull-Renault + 44.2s
9. Alguersuari Toro Rosso-Ferrari + 50.2s
10. Massa Ferrari + 50.8s
11. Heidfeld Sauber-Ferrari + 51.5s
12. Barrichello Williams-Cosworth + 57.6s
13. Sutil Force India-Mercedes + 58.3s
14. Kobayashi Sauber-Ferrari + 59.5s
15. Buemi Toro Rosso-Ferrari + 1m03.1s
16. Hulkenberg Williams-Cosworth + 1m04.7s
17. Kovalainen Lotus-Cosworth + 1 lap
18. Di Grassi Virgin-Cosworth + 2 laps
19. Senna HRT-Cosworth + 2 laps
20. Klien HRT-Cosworth + 2 laps
21. Trulli Lotus-Cosworth + 4 laps
Fastest lap: Hamilton, 1m41.274s
Not classified/retirements:
Driver Team On lap
Glock Virgin-Cosworth 44
Schumacher Mercedes 1
Liuzzi Force India-Mercedes 1
World Championship standings, round 19:
Drivers: Constructors:
1. Vettel 256 1. Red Bull-Renault 498
2. Alonso 252 2. McLaren-Mercedes 454
3. Webber 242 3. Ferrari 396
4. Hamilton 240 4. Mercedes 214
5. Button 214 5. Renault 163
6. Massa 144 6. Williams-Cosworth 69
7. Rosberg 142 7. Force India-Mercedes 68
8. Kubica 136 8. Sauber-Ferrari 44
9. Schumacher 72 9. Toro Rosso-Ferrari 13
10. Barrichello 47
11. Sutil 47
12. Kobayashi 32
13. Petrov 27
14. Hulkenberg 22
15. Liuzzi 21
16. Buemi 8
17. De la Rosa 6
18. Heidfeld 6
19. Alguersuari 5