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Ringrazio Michele per averci offerto, con la sua domanda, uno spunto di riflessione sulla nostra storia e sui personaggi che l’hanno costruita e visuta, pratica che purtroppo è sempre meno in voga. Di personaggi illustri e importanti ce ne sarebbero a migliaia da ricordare, un pensiero particolare lo voglio rivolgere anche a tutti coloro che l’hanno fatta dietro le quinte in tutte le epoche e poi magari l’hanno anche subita sulla loro pelle.
Ma visto che ci chiedi di scegliere una persona, io scelgo Pier Paolo Pasolini per la sua intelligenza, pacatezza, lungimiranza, determinazione, libertà ed onestà intellettuale. Scrittore, poeta, regista, giornalista, ha vissuto una vita fatta di discriminazioni per le sue posizioni socio-politiche e per la sua sessualità. A mio parere intellettuale di enorme spessore, aveva previsto, descritto e criticato aspramente le trame della società dei consumi che si stava sviluppando e trasformava l’italia del boom economico degli anni sessanta. E’ stato autore di romanzi stupendi quali “Ragazzi di Vita” e “Una vita violenta”, di pagine idelebili del nostro giornalismo come gli “Scritti Corsari” e il saggio “Petrolio”, di raccolte di poesie indimenticabili quali “Le ceneri di Gramsci”, “Poesie in forma di Rosa”, “La religione del mio tempo” (al suo funerale, Moravia nel suo discorso commemorativo disse “…abbiamo perso un poeta, e di poeti non ce ne sono tanti al mondo, ne nasce uno ogni secolo, e quando sarà finito questo secolo Pasolini sarà uno dei pochi ad essere ricordato”) . Personalità fondamentale anche del cinema italiano; fu regista di “Uccellacci Uccellini”, dell'”Edipo Re”, “Teorema”, “Il decameron”, “Salò e le 120 giornate di Sodoma” e altri ancora.
Oltre che per le sue opere, ho scelto Pasolini anche per altri motivi: il primo è il modo con cui è stato ucciso, anzi, TOLTO DI MEZZO, e la volontà da parte delle autorità dell’epoca di non fare chiarezza, catalogandolo vergognosamente come omicidio a sfondo omosessuale; il secondo è l’amore che il Poeta di Casarza aveva per l’Italia e gli Italiani (vi invito a cercare il pioneristico documentario che girò lungo tutta l’Italia “Comizi d’Amore); il terzo è perchè esprimeva sempre la sua opinione non nascondendosi mai dietro ad un dito o ad una fazione, cosa che lo condannò all’isolamento; come quando scrisse la famosa poesia “Valle Giulia” sugli scontri avvenuti presso la facoltà di architettura il primo marzo del ’68 tra gli studenti ed i polizziotti, che finiva così:
A Valle Giulia, ieri
si è così avuto un frammento
di lotta di classe: e voi amici
(benché dalla parte della ragione)
eravate i ricchi.
Mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri.
Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi
ai poliziotti si danno i fiori, amici.
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