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Il mio italiano preferito è uno qualunque dei cervelli che non è fuggito.In un momento in cui non si fa altro che parlare di fuga dei cervelli, di crisi del sistema universitario, di affermazioni professionali all’estero, chi resta in Italia secondo me è un coraggioso. Una volta ci si sacrificava emigrando per guadagnarsi un tozzo di pane, adesso il sacrificio lo fa chi resta e guadagna il sopra citato tozzo quando fuori potrebbe avere un panificio.
Sono queste le menti di cui il nostro paese ha bisogno, perché se tutti continuano a scappare dell’Italia ben presto non resterà che un museo a cielo aperto….tra l’atro tenuto anche male.
Bruno Lucarini
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