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Il lunedì (o giovedì) nel pallone – anno 2, numero 11

{rokbox title=| :: |}images/benitez1.jpg{/rokbox}Premetto che l’Inter, dalle note vicende di Calciopoli in poi, è una squadra che non mi rimane particolarmente simpatica. Prima faceva tenerezza, adesso fa invidia! Sono 5 o 6 anni che spopola in Italia e l’anno scorso ha iniziato a vincere anche in Europa. Ad essere onesti, bisogna dire anche un’altra cosa: basta che questa squadra, anzi il suo allenatore, sbagli mezza partita e viene attaccata dalla maggior parte della stampa. E’ bastato il pareggio di ieri sera di Lecce per far crollare il mondo addosso a Benitez.

“ E’ un incompetente, se ne deve andare, non ha il carisma di Mourihno… “ Mi dite voi che colpe può avere l’allenatore spagnolo se Snejder è anemico o se Samuel ha finito in anticipo la stagione e se Milito segna col contagocce o Maicon non è quel motore turbo della passata stagione? Le stesse cose accaddero a Mancini quando vinse lo scudetto con 22 punti di vantaggio sulla Roma! Ma Mourinho era unico e a lui si perdonava tutto. Il trainer portoghese, la passata stagione, ha vinto lo scudetto nell’ultima mezz’ora contro una squadra già retrocessa ed è arrivato in finale di Champion’s, vincendola poi meritatamente, giocando una semifinale di ritorno contro il Barcellona senza mai passare la metacampo, degno del miglior catenaccio italiano.
Il campionato ha un nuovo padrone: il Milan, che superando non senza difficoltà il Palermo per 3 – 1 e con forti recriminazioni da parte di questi ultimi, sorpassa la Lazio, una brutta Lazio, caduta in quel di Cesena, che, con un eurogoal di Parolo lascia senza parole, scusate l’orrendo gioco di parole, la squadra di Edy Reja. Nella squadra rossonera risorge Pato, segna Ibra, timbra il cartellino Robinho e si fa male Inzaghi. Nei rosanero segna Bacinovic, e si incacchia Zamparini.
Al terzo posto subentra un gran Napoli che, pur senza giocare un gran match, espugna il Sant’Elia di Cagliari a venti secondi dalla fine, con un contropiede magistralmente concluso da Lavezzi.
Al quarto posto l’Inter, che pareggia in quel di Lecce. L’ex juventino Ruben Olivera risponde a Diego Milito. Spreca l’inverosimile la squadra nerazzurra, soprattutto con Pandev, e viene raggiunta da un’inzuccata del pelato fantasista di De Canio.
Al quinto posto scende la Juve, che per 4 minuti circa era salita al secondo posto. Il sesto goal stagionale di Quagliarella non basta a dare i tre punti alla squadra di Del Neri, che rimane accecata dalla perla di Diamanti. Prestazione non scintillante del team bianconero e proteste sulla sponda bresciana per un arbitraggio, a loro modo di vedere, non proprio equanime nei giudizi.
Al sesto posto sale la Roma, che supera per 3 – 2 una buona Fiorentina. Sembra in ripresa la squadra di Ranieri, con un Borriello in forma smagliante e con Perrotta alla prima segnatura in stagione, grazie ad un gentile omaggio dell’estremo difensore viola Boruc.
E, manco a farlo apposta, le prime sei si scontreranno fra loro nel prossimo turno: Juve – Roma, Lazio – Napoli e, dulcis in fundo, Inter – Milan.
Il resto della giornata vede l’esordio vincente di Ballardini sulla panchina del Genoa contro un Bologna che è poca cosa, la vittoria del Catania, con seconda marcatura stagionale di Maxi Lopez che segna solo di mercoledì sera, contro l’Udinese che interrompe la sua serie positiva ed un pareggio senza gloria fra Chievo e Bari che, se non altro, serve ai pugliesi ad interrompere la stricia di cinque sconfitte consecutive.
E stasera il posticipo Parma – Sampdoria.
Alla prossima

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