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Il lunedì nel pallone (anno 2, numero 9)

{rokbox title=| :: |}images/cassano1.jpg{/rokbox}Da questo numero in poi, quando ci sarà qualche argomento eclatante, calcisticamente parlando, la rubrica inizierà con questo. Successivamente mi dedicherò alla fedele lettura del campionato, dedicandomi alle partite più importanti della giornata. L’argomento eclatante, in qualche modo, c’è, e lo potremmo intitolare in questo modo: Cassano e la sua ennesima cassanata.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di ripercorrere le tappe di questa vicenda: il giocatore blucerchiato avrebbe dovuto partecipare ad una serata di gala con il presidente Garrone, ma ha rifiutato nel suo solito modo alquanto sgarbato e deciso, senza un apparente motivo. Il campioncino di Bari vecchia ha poi chiesto scusa ai compagni ed al presidente, ma questo non è stato sufficiente, perchè gli è stato imposto di leggere un comunicato in cui si sarebbe dovuto scusare ufficialmente. Lui ha rifiutato ed è stato messo ufficialmente fuori rosa e, quindi, sul mercato, aprendosi, per gennaio, delle interessanti prospettive per le squadre a lui interessate. Veniamo al punto della questione: perchè Cassano ha messo in atto la solita cassanata? Vedendo un titolo della Gazzetta stamani, leggevo che avrebbe fatto tutto ciò perchè doveva stare vicino alla moglie. Intento nobilissimo, ci mancherebbe e, forse, potevano già bastare le scuse fatte ufficiosamente a compagni e presidente, senza stare, da parte della società, a cercare il pelo nell’uovo delle scusa ufficiali. In parte è giustificato, ma se avesse spiegato per  bene quale era effettivamente il motivo della sua assenza alla serata, senza dare in escandescenze, forse non si sarebbe arrivati a tutto questo. Forse era già tutto programmato? A gennaio lo sapremo!
Capitolo campionato: la Lazio non stecca nemmeno a Palermo, dove molti già la davano per spacciata, e con un gran goal di Dias e svariati miracoli di Muslera, la squadra di Reja mantiene quattro punti sull’Inter, corsara in quel di Genova, contro la squadra più vecchia d’Italia attualmete militante in serie A. In questo caso è sufficiente una rete di Muntari, al terzo minuto di recupero del primo tempo, su paperissima dell’estremo difensore genoano, a regalare i tre punti alla squadra di Rafa Benitez. Il Genoa prova qualche reazione, ma con una difesa che, fino ad ora, ha preso solo quattro reti, c’è stato poco da fare.
Nella partita più importante della giornata, nei primi 10 minuti il Milan, anzi Ibrahimovic, sembra poter disporre a suo piacimento di una Juventus in completa balìa dell’avversario. Un incrocio dei pali prima ed una paratissima di Storari poi sembrano il preludio a un trionfo rossonero, ma un’inzuccata di Quagliarella, su cross perfetto di De Ceglie, mettono a nudo i problemi di una squadra rossonera, che, subito il goal, è stata incapace di reagire, se non alla fine del primo tempo. Del Piero segna il 2 – 0, e sono 179 (!), Ibrahimovic prova a riaprire la partita, ma un finale arrembante non è sufficiente alla suqadra rossonera per portare a casa almeno un punto. Nemmeno l’ingresso di Inzaghi, con brivido finale, cambia l’esito della gara. Ennesimi infortuni in casa juventina, per De Ceglie e Martinez, fuori per almeno due mesi.
Il resto della giornata non offre un granchè, se non la vittoria della Roma sul Lecce per 2 – 0, ma a fare notizia è l’espulsione di Totti che, così, salterà il derby. Cesena, Brescia e Bari sono in piena crisi: un punto in sei partite per la prima, cinque e quattro sconfitte consecutive per le altre due. Un brodino caldo lo ottengono Parma e Fiorentina, un buon punto per il Chievo, torna alla vittoria il Cagliari e gran momento per l’Udinese.
E per oggi è tutto

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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