{rokbox title=| :: |}images/mauri.jpg{/rokbox}E alla sesta giornata si può dire che la Lazio c’è! Alzi la mano chi aveva pronosticato la squadra biancazzurra in cima, da sola, alla classifica. E allora, prima di parlare del derby d’Italia, rendiamo omaggio alla squadra del presidente, probabilmente, più contestato della massima serie. In una partita non bella, bisogna dirlo, una prodezza di sinistro di Stefano Mauri alla fine del primo tempo, su idea illuminante di Hernanes, dà i tre punti all’aquila biancoceleste. Era partito meglio il Brescia, ma una gran punizione di Zarate aveva suonato la carica.
Nella ripresa, partita contratta e l’espulsione del bresciano Diamanti ha facilitato il compito dei ragazzi di Reja.
L’ex capolista Inter, nel posticipo delle 20e30, veniva fermata da una tosta Juventus. 0 – 0 il risultato finale in una partita molto ben giocata, che ha soddisfatto i 72000 presenti sugli spalti di San Siro. Un Eto’o devastante non è bastato alla squadra nerazzurra; il giocatore camerunense non è stato supportato dai compagni di squadra, protagonisti di una prova non all’altezza della loro fama. Un miracolo di Storari su Maicon ed un’occasione monumentale di Milito davanti all’estremo difensore bianconero sono state le migliori occasioni nerazzurre, mentre la squadra bianconera si è vista annullare, giustamente, una rete di Iaquinta per fuorigioco su imbeccata dalla destra di Krasic; lo stesso attaccante calabrese, a mezzo metro dalla porta, non è riuscito a deviare in porta un cross dello stesso giocatore serbo, anche per una leggerissima, ma fondamentale deviazione, di Julio Cesar. Altre occasioni per Quagliarella, con ancora Julio Cesar protagonista ed ancora Krasic, con l’estremo difensore brasiliano ancora decisivo.
Ai punti, forse avrebbe meritato la Juve, ma bisogna anche ricordare che al team di Benitez mancava un giocatore dell’importanza di Zanetti e, alla fine del primo tempo, Cordoba è uscito per fare spazio ad un ottimo Santon. Quindi si può dire pareggio giusto, con la squadra bianconera, comunque, in decisa crescita.
Alla pari dell’Inter troviamo Milan e Napoli, con i primi che espugnano, nell’anticipo delle 20e30 del sabato, il Tardini di Parma, con una prodezza balistica di Pirlo. La squadra di Marino ha avuto da ridire sull’arbitraggio, ma, a mio avviso, dovrebbe ridire sulla sua prestazione. La squadra ducale è stata presa a pallonate dal Milan, con un Mirante che ha limitato i danni. La squadra rossonera sembra essere la più seria antagonista al titolo, anche perchè è vero che il Napoli sta giocando bene e ieri, dopo dieci tentativi al San Paolo, è riuscita a battere la Roma, ma ci sono alcuni aspetti da sottolineare: la squadra giallorossa, nonostante le ultime due vittorie, è ancora in una fase di convalescenza e l’organico della squadra partenopea è troppo Hamsik e Lavezzi dipendente. Non a caso, ieri, proprio una prodezza del ceco ha sbloccato la partita, poi conclusasi con un’autorete di Juan, ma per tutto il primo tempo la squadra di Ranieri aveva retto bene il confronto.
Per quanto riguarda le altre partite, in Bologna – Sampdoria, più che il risultato finale, 1 – 1 con autorete di Portanova e goal di Britos, vi è da segnalare l’ennesima cassanata. Il campioncino barese, al momento della sostituzione, non la prende bene, ed entra direttamente negli spogliatoi, senza nemmeno passare per la panchina.
Chievo e Cagliari si spartiscono la posta, con un salomonico 0 – 0, il quarto della stagione per i sardi di Bisoli, mentre i veneti continuano a soffrire di sindrome del Bentegodi. Poche le occasioni per una partita che non rimarrà negli annali per la sua spettacolarità.
Il Palermo evidenzia le lacune di una Fiorentina sempre più in crisi. Un sinistro all’incrocio di Ilicic ed una rete, in contropiede, del talento argentino Pastore, fanno precipitare la viola nei bassifondi della classifica. La rete del Gila non basta ad una generosa squadra gigliata, che sbaglia anche un rigore con Ljiacic, con Sirigu che fa il fenomeno nell’occasione, ed è protagonista anche in almeno altre due circostanze.
Il Genoa, all’ultimo tuffo, supera il Bari per 2 – 1. Una prodezza di Palacio ed un’altra di Toni vanificano la segnatura, su rigore, di Barreto. Squadra ligure, comunque, ancora in fase di convalescenza.
Un tiro un goal: questa la ricetta del Lecce di De Canio, e così Corvia manda a casa, davanti a 7000 spettatori, uno sfortunato Catania. Squadra pugliese, sorprendentemente, ad otto punti in classifica.
L’Udinese, dopo tanta sfortuna, nell’ anticipo delle 18 del sabato, supera, dopo una partita votata all’attacco, un Cesena che sembra aver già esaurito le batterie, con una rete al novantatreesimo, che suscita le proteste dei romagnoli per un fuorigioco che, in effetti, sembra esserci.
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