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Che il campionato italiano fosse, almeno quest’anno, molto equilibrato ed estremamente mediocre, si era capito. Dopo questa ventinovesima giornata e dopo le prestazioni di Milan e Roma in Champion’s se ne è avuta una conferma definitiva.
Una volta le nostre squadre, se non nella vecchia Coppa dei Campioni, dove comunque ben figuravano, almeno nella vecchia Coppa Uefa la facevano da padrone. Quanti anni sono che una squadra italiana non vince questa competizione? Tutte le squadre che la disputano, lo fanno con estrema superficialità. Vogliamo fare una cosa? Non iscriviamole più e les jeux sont fait.
Il Milan, reduce dalla delusione con il Tottenham, pareggia in casa contro un Bari che non vince, a memoria d’uomo, dall’elezione dell’ultimo Presidente della Repubblica; e questa volta ci va molto vicino, ma l’ex Cassano, che non esulta, limita i danni. Ibrahimovic, nervosetto il ragazzo, si fa buttar fuori. Forse, da ragazzo, tifava Bari?
L’Inter, nell’anticipo del venerdì sera per esigenze di coppa, rischia a Brescia, squadra quest’ultima che se giocasse contro le grandi, lotterebbe per un posto in Champion’s. Caracciolo risponde ad Eto’o, ma lo stesso airone bresciano spreca il pallone della vittoria, facendosi respingere un rigore d Julio Cesar. Certo che la squadra nerazzurra dovrà fare moooooooooooolto di più!
Un tempo per uno, si diceva, e tutti contenti. Ma a Parma non è così. La squadra ducale domina il primo tempo, ma segna una sola rete, peraltro spettacolare, con Palladino, con una gran girata di destro; ma questo non basta, il Napoli scatenato ne fa tre nella ripresa e si riporta a ridosso dell’Inter. Lavezzi eccellente! Mazzarri è soddisfatto dell’arbitraggio?
Ma la squadra che adesso gioca un calcio superlativo è l’Udinese: dopo le sette meraviglie di Palermo, altre quattro perle si infilano, questa volta, nella rete del malcapitato Cagliari. Da vedere e rivedere per gli esteti del calcio è la seconda rete di Sanchez. Avete in mente il goal di Maradona ai Mondiali messicani del 1986? Ecco, questa è una parente molto stretta. Non passano certo in secondo piano le due ennesime marcature di Di Natale, che catapultano il bomber friulano a 24 segnature.
Il derby: una Lazio eccessivamente nervosa perde il suo quinto derby consecutivo, fra Coppa Italia e campionato. Una doppietta del re di Roma Totti regala i tre punti ed il dominio cittadino alla squadra giallorossa, ma la squadra di Reja sideva calmare. Sente troppo queste partite e rischia di compromettere una stagione fin qui eccellente.
Le altre: la Juve, pur in vantaggio di due goals a Cesena grazie ad una doppietta di Matri ed ad un Del Piero versione tempi d’oro, sbanda paurosamente in difesa ed il risultato finale di 2 – 2 fa rimandare ancora l’appuntamento con la vittoria ai bianconeri. Del Neri si sente sicuro sulla panchina bianconera? Bhe, beato lui!
La Fiorentina, zitta zitta quatta quatta, espugna il Bentegodi di Verona con una rete di Vargas e si porta a ridosso della Juve, agganciando un Palermo cui la cura Cosmi non sembra portare i benefici sperati. Ne approfitta il Genoa per portare a casa tre punti di platino. Il Catania, nello scontro diretto, supera una Sampdoria ormai a ridosso della Serie B, mentre prosegue il miracolo Bologna che supera, in trasferta un Lecce anche sfortunato, ma che se finisse oggi il campionato, sarebbe in serie B.
Alla prossima
Stefano “ Steve the broker “ Bertini
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