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Come era logico aspettarsi, questo trentaquattresimo turno ha regalato grosse emozioni. L’Inter, nell’anticipo del venerdì, supera, non senza qualche difficoltà, una Juventus rimasta in 10 dopo poco più di 30 minuti del primo tempo per l’espusione di Sissoko, irriconoscibile come tanti compagni di squadra quest’anno, e solo nei quindici minuti finali riesce a far sua la partita con una prodezza balistica di Maicon che, in pallonetto, supera uno spaesato Amauri e poi, con un destro di chirurgica precisione, supera un Buffon fino a quel momento molto vigile. In contropiede, Eto’o, a porta pressoché sguarnita sigla il 2-0. Poco da dire sulla Juve, che ormai spera, e insieme a lei tutti i tifosi juventini, che questa stagione disgraziata si concluda il prima possibile.
La squadra nerazzurra ha fatto il suo e, se perderà questo scudetto, dovrà recitare un infinito mea culpa.
Nell’ultima partita della giornata, quella che ha sancito il controsorpasso della Roma, derby al cardiopalmo. Squadra giallorossa molle e sconclusionata nel primo tempo, che l’aquila biancoceleste chiude, meritatamente, in vantaggio per 1-0, con rete di Rocchi straordinariamente imbeccato da Ledesma. Scelta ai limiti della follia di Ranieri che, nella ripresa, ripresenta il suo team senza Totti e De Rossi, sostituiti da Menez e Taddei. Non si sa se sia stata questa la mossa vincente, ma la Roma ribalta il risultato dopo essere stata sull’orlo del KO per un rigore malamente calciato da Floccari, ipnotizzato da Julio Sergio. Un Vucinic fino a quel momento impalpabile, prima su rigore e poi su micidiale staffilata su punizione, regala tre punti di platino alla Roma, che fa sognare il popolo giallorosso.
Il resto della giornata: il Milan, pur giocando una buona partita, dice addio alle ultime speranze scudetto, andando a perdere per 2-1 contro la Sampdoria. Non basta la rete iniziale di Borriello, il brasiliano Mancini si divora un’occasione colossale ed i gemelli del goal Cassano e Pazzini, quest’ultimo con rete decisiva in tempo di recupero, regalano tre punti fondamentali per la rincorsa ad un posto Champion’s alla squadra blucerchiata.
Il Napoli supera, in trasferta, un Bari apparentemente in vacanza, e lo vedremo domenica prossima contro la Juve(!), per 2-1. Una doppietta di Lavezzi, gran tiro da fuori in occasione della prima segnatura, e la rete della bandiera dell’ex bianconero Almiron decidono il match in favore dei partenopei, adesso in zona Europa League, a scapito della squadra di Zac.
Il Palermo ottiene un insperato 2-2 a Cagliari. Dopo essere stato in svantaggio per 2-0 fino a 2 minuti dalla fine, al novantaquattresimo e tredici secondi(!), arriva il goal del fondamentale, per i rosanero, 2-2, che li mantiene ancora in zona Europa, Europa che conta.
Udinese – Bologna 1-1: felsinei in vantaggio su autorete, subiscono il pari al novantesimo e spiccioli con la ventiquattresima prodezza stagionale di Di Natale. Friulani quasi salvi, mentre il Bologna si deve guardare da una rediviva Atalanta che, superando una Fiorentina che poco ormai ha da chiedere a questa stagione, si porta a soli tre punti dai rossoblu di mister Colomba, che, nelle ultime partite, ha smesso proprio di volare. Nella partita di Bergamo, gran marcatura, in semirovesciata, dell’ex senese Tiribocchi e altrettanto bella segnatura, di destro appena dentro l’area di rigore, dell’ex bergamasco Montolivo.
Parma – Genoa 2-3: bella partita fra due squadre che hanno recitato una buona parte in questo campionato, più la prima della seconda, nonostante la sconfitta di oggi, con due ottimi protagonisti, quali Palacio sulla sponda genoana e Bojnov su quella ducale. Liguri avanti per di due reti, raggiunti, rischiano di essere superati, ma un goal dell’esordiente Fatic, scuola Inter(!), regala tre punti al grifone rossoblu.
Il Siena non sfrutta i passi falsi di Lazio e Bologna e, anzi, rischia di perdere in quel di Catania, ma prima Maccarone, un giocatore che prometteva molto meglio e poi l’eterno capitano Vergassola, regalano un punto di piccole speranze alla squadra del Palio.
Chievo – Livorno 2-0: clivensi virtualmente salvi, labronici virtualmente retrocessi!
Capitolo Formula 1: la pioggia l’ha fatta ancora da padrone in questo gran premio che, dopo oltre cinquanta anni, segnala una doppietta Mecedes con il sorprendente Button, protagonista di un’ottima strategia che lo ha viso proseguire in pista quando gli altri si fermavano ai box, seguito da un Hamilton sempre ai limiti, e forse qualche volta anche oltre. ( vedere l’episodio con Vettel, anche lui un bel tipino, ai box ) Terzo un ancora ottimo Nico Rosberg, seguito da Alonso, protagonista di uno scatto bruciante al via, ma avvenuto con una frazione di secondo in anticipo e per questo penalizzato con un drive through, che lo relega nelle ultime posizioni di classifica, ma l’asturiano si rende protagonista di una splendida rimonta che lo porta a un passo dal podio, dove preferisce fermarsi, senza forzare negli ultimi giri, visto la rottura del motore nell’ultimo gran premio. Sono state circa settanta le fermate complessive ai box, causa le condizioni meteo in continua evoluzione.
Massa sembra iniziare a risentire del lungo periodo di inattività e non va più in là di un mediocre nono posto, superando, solo all’ultimo giro, uno spaesato Schumacher che, in questo gran premio della Cina, ha probabilmente subito più sorpassi che nel resto della sua scintillante carriera. Persino dal russo Petrov ha dovuto subire questo affronto! Capitolo italiani: Liuzzi subito fuori dopo poche curve, causa tamponamento collettivo, mentre il povero Jarno Trulli colleziona il suo quarto ritiro consecutivo. Kobayashi, Senna, Kovalainen e Chandock non pervenuti.
Alla prossima, amici di Valdichianaoggi
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