“Il dissesto non c’era” è il titolo di un opuscolo presentato all’Hotel Park di Castiglion Fiorentino dagli ex amministratori Paolo Brandi, Edoardo Lucci e Angiola Lucini in cui i tre esternano la loro versione sulle vicende finanziarie del Comune, sulla dichiarazione di dissesto e sulla situazione attuale e futura. L’opuscolo sarà distribuito a tutti i cittadini castiglionesi nei prossimi giorni.
Il documento arriva solo ora perché, come dice Brandi, i tre hanno voluto aspettare di avere sotto mano i dati ufficiali e definitivi dell’Osl (Organo Straordinario di Liquidazione): la scelta temporale, a detta sua, è quindi solo casualmente coincidente con l’inizio della campagna elettorale. “Anche perché non sono candidato e presumo di non candidarmi”, ha detto Brandi. Però il documento arriva, come sottolinea Brandi, “perchè il buon nome di Castiglion Fiorentino è stato oggetto di dileggio e di troppe fantasiose ricostruzioni e la comunità castiglionese ha patito conseguenze pesanti”
Nelle quattro pagine dell’opuscolo si riportano una serie di cifre sullo stato delle cose, fondandosi su documenti istituzionali scaricabili anche dal sito del Comune (come ad esempio la delibera Osl n.9 del 26/8/2013) più alcune dichiarazioni dell’attuale amministrazione comunale apparse sulla stampa. La conclusione tratta dagli ex amministratori è che la situazione economica, già dal 2014, tornerà alla totale normalità, ben prima dei 5 anni previsti. Visti i numeri e gli investimenti, vista la rapidità di rientro alla normalità, viste anche le scelte diverse di molti altri comuni anche in Toscana che si sono trovati in condizioni ritenute non difformi, se non addirittura peggiori, di quelle del comune castiglionese, gli ex amministratori concludono quindi che il dissesto non esisteva e che vi fossero le possibilità per affrontare la questione in modo diverso. “Avremmo evitato la gogna mediatica, la sconfessione del lavoro di 4 legislature e soprattutto avremmo scongiurato danni alle categorie più deboli e una tassazione esosa”.
Alla base, secondo Brandi, c’è la mancata approvazione del bilancio preventivo 2011 che ha portato al Commissariamento, con annesso vuoto politico. Eppure il consuntivo del 2011 è stato poi approvato con un disavanzo di 500.000 euro, “c’è qualcosa che non torna, è come se un’azienda dichiarasse il fallimento e l’anno dopo dividesse gli utili”, ha dichiarato Brandi in conferenza stampa. L’origine di questa stonatura è da ricercarsi secondo l’ex Sindaco in un’errata previsione delle entrate, che sarebbero state ampiamente sottostimate, e di opportunità quali il contributo a fondo perduto dello Stato per i comuni in difficoltà e la possibilità di accedere a mutui. Secondo Lucci “è mancato il coraggio politico di approvare il bilancio preventivo 2011”. Secondo Brandi, inoltre, “le tre condizioni per definire il dissesto sono: mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti, mancata fornitura dei servizi minimi ai cittadini, mancato pagamento dei fornitori. Queste condizioni, tranne l’ultima, non si sono mai verificate”
Riguardo alla questione di AISA e del debito del Comune di Castiglioni pari a circa 2 milioni e la conseguente ingiunzione di pagamento Lucci ha dichiarato stamani: “Stando alle cifre, eravamo indietro con i pagamenti di un anno. Tenuto conto che noi riscuotevamo le bollette a Giugno, il ritardo nel pagamento era di soli sei mesi”. Ha poi aggiunto Brandi: “Ricordo che mentre ad altri comuni che avevano un debito Aisa ha proposto piani di rientro pluriennali, a noi ha inviato l’ingiunzione”. Ancora Brandi: “In altri comuni per risolvere difficoltà si è pensato a vendere, a Castiglioni non abbiamo venduto nulla, ma anche quella poteva essere una soluzione per rientrare evitando altre conseguenze”.
Infine Brandi stamani ha detto la sua anche sulla sua nomina a Presidente di Estra, avvenuta dopo la fine del mandato da Sindaco, esperienza chiusa poi con le dimissioni: “Non volevo assolutamente che l’azienda venisse condizionata da fatti miei personali, e lo consideravo un dovere morale: dopo tutto quello che è successo mi sono subito dimesso senza chiedere buone uscite”.
Particolare attenzione, nel documento, è destinata anche al riepilogo di tutti gli interventi e opere portate a termine dagli amministratori nei vari frangenti, per rispondere alla domanda su dove siano stati spesi i soldi che hanno dato origine alle difficoltà finanziarie. Sui motivi che hanno generato tali difficoltà e sull’ispezione ministeriale che aveva ravvisato irregolarità (i famosi ’16 punti’) i tre ex amministratori rispondono che “spetterà a chi di dovere stabilire le responsabilità. da parte nostra restiamo convinti di aver operato correttamente”, ma elencano alcuni elementi che possono aver contribuito alle difficoltà, quali minori trasferimenti dallo Stato e calo degli introiti derivanti da oneri di urbanizzazione.
Il documento si chiude poi con una proposta: siccome il dissesto, secondo Brandi, Lucini e Lucci, non c’era, sarebbe compito dei prossimi amministratori quello di restituire ai cittadini tutti gli avanzi di bilancio, per riportare i servizi al livello del passato, aiutando anche le associazioni e il volontariato
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provo tenerezza per questi tre dinosauri..per fortuna si tratta di specie in via d'estinzione.