Fabrizio Mencucci ha trentun anni e un paio di occhi chiari. Lo incontriamo di sera, mentre è intento a servire caffè e bicchieri di cedrata. Da quattro anni ha preso in gestione un bar in Via Darwin a Camucia, cui si è aggiunto, nel corso del 2013, un locale nella strada che sale verso Cortona. Snoopy e Red Tree, tra i giovani cortonesi e non solo, rappresentano qualcosa più di un punto di ritrovo. Per chi era abituato a spostarsi la sera verso altri lidi (Castiglion Fiorentino, l’area del Trasimeno, il senese), locali come i suoi – ma non solo – hanno rappresentato un facile approdo, inserendosi in un trend che ha fatto di Camucia quello che il centro storico di Cortona era fino a qualche anno fa: il centro della vita notturna locale.
In campagna elettorale si è parlato spesso della necessità di costruire un tessuto sociale nella più grande frazione del territorio, ad oggi ancora legata ad eventi momentanei come la Fiera di Settembre o la Festa de l’Unità. Realtà come lo Snoopy, assieme ad altre (Cristallo, Extrabar, Vintage, Seven…), veicolano gran parte del flusso giovanile, ma appaiono come stelle prive di costellazione, prive cioè di un filo che le possa legare. È giunto il momento di affrontare la questione giovanile. È per questo che abbiamo accettato di venire a parlare con Fabrizio, protagonista di una situazione complicata che riguarda anche locali affini, e richiede una riflessione collettiva.
“Vi ho chiamato perché volevo dire la mia su una notizia uscita qualche tempo fa… non mi piace passare per quello che non rispetta la legge, quando ho mandato avanti entrambe le strutture nel pieno rispetto delle normative, dando lavoro a undici dipendenti”.
Il problema riguarda il Bar Snoopy, che si colloca in un’area residenziale. Un’area in cui manca quell’abitudine che aveva il centro storico per i locali notturni. A Camucia, la notte si dorme; eccetto la settimana della Festa, ovviamente. Avere sotto casa ragazzi che chiacchierano e socializzano può essere fastidioso. E giù con i controlli a sorpresa, le visite continue delle forze dell’ordine, le ordinanze… il modo perfetto per scacciare la clientela.
Mettiamoci nei panni dei condomini del bar: la sera vogliono dormire, specialmente dopo una dura giornata di lavoro. E mettiamoci nei panni di un imprenditore giovane, che dà lavoro e paga le tasse. Possibile che mandare avanti un’attività sia in contraddizione con l’ordine pubblico?
“Una parte dei condomini ha adito le vie legali a causa del mancato rispetto dei limiti acustici notturni. La veranda della struttura, in pratica l’oggetto del contendere, è collocata su suolo privato (non pubblico), appartenente al bar. Chiuderla, come mi è stato imposto di fare, significa danneggiare enormemente l’attività (perlomeno durante i mesi invernali) e non risolvere affatto il problema, in quanto la sua rimozione rende comunque possibile collocare i tavolini fuori, esattamente come accade per i bar di Cortona, rendendo la presenza dei ragazzi ancora più significativa, in termini di impatto acustico. In pratica mi tocca spendere diverse migliaia di euro per eliminare la tettoia, ma quello che davvero vorrebbe qualcuno, è che eliminassi la clientela. Come posso desiderare… meno clienti?”
Ci pare di capire che il problema risiede soprattutto nei limiti acustici.
“I limiti fissati sono francamente incomprensibili (una macchina con motore acceso li eccede, tanto per capirci), il che rende praticamente impossibile rispettarli, anche in giornate tranquille come quelle di inizio settimana. Alle dieci spegniamo la musica, ma non possiamo certo “spegnere” le bocche dei clienti…”.
A questo punto, come pensi di agire?
“Stando così le cose, mi si pongono di fronte poche scelte: chiudere o spostarsi altrove, sicuramente fuori comune. Da quanto so, non sono l’unica struttura a Camucia ad avere questi problemi. Si rende necessario un intervento da parte delle Istituzioni, che devono trovare una mediazione tra le legittime richieste della cittadinanza e le altrettanto legittime esigenze delle strutture commerciali, capendo che non siamo dei criminali, ma solo onesti commercianti che cercano di mandare avanti un’impresa, pur tra le enormi difficoltà del caso e nonostante la crisi economica”.
Esiste una via d’uscita? Non lo sappiamo. Noi di Valdichianaoggi.it intendiamo porre il problema alla cittadinanza, all’opinione pubblica e alle Istituzioni, senza parteggiare in modo preconcetto per nessuno. Ma da una sana dialettica democratica, che ci coinvolga tutti, dovrebbero discendere delle risposte. Le meritiamo noi, le meritano i nostri ragazzi.
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In tutto ci vuole un punto d'incontro hanno ragione i giovani che in particolare d'estate si divertono a sentire canzoni e a scherzare tra loro Hanno ragione i residenti(talvolta non sono tutti ma solo alcuni che rompono...) che vogliono dormire in pace. Cosa fare ? E' difficile trovare la soluzione io che non sono più giovane ricordo quando venivamo rimbrottati per lo scorrazzamento dei nostri motorini (magari senza marmitta) e anche allora c'era sempre il rompi... di turno che chiamava il maresciallo, questo, ogni tanto bonariamente ci faceva la ramanzina ma era il primo a capire l'esuberanza del giovane. Infine come Nonno vorrei vedere i miei Nipoti scherzare e fare "casino" alla luce del sole che magari silenziosi in luoghi dove non disturbano. La mia non è una soluzione ma un consiglio affinché si trovi un punto d'incontro almeno fino a quando le finestre da aperte si richiuderanno e i frequentatori del Bar invece che starsene fuori al fresco si ritireranno internamente al calduccio.
È vergognoso che non si possa trovare soluzione per lasciar lavorare serenamente chi ha saputo e voluto creare un'impresa in modo onesto ed intelligente. C'è qualcosa di grosso che non funziona nei complicatissimi meccanismi burocratici che regolano queste cose. Qualcosa che spinge le persone ad arrendersi. Non fatelo ragazzi. Non spostatevi. Non chiudete. Combattete per ivostri diritti. In bocca al lupo
Tieni duro Fabrizio!
Le autoritá locali si domandino dove vogliono pirtare I nostri centri locali.
La popolazione cerchi di ricordarsi quelle che erano le sue abitudini di ventenni.
Non credo che il problema sia risolvibile con battute più o meno amene, con atteggiamenti tranciant o con argomenti liquidatori dell'una o dell'altra posizione. Diciamo intanto che ci troviamo di fonte a posizioni opposte e tuttavia entrambe legittime. Da una parte un giovane ed encomiabile imprenditore che ha investito i propri denari in una attività ricreativa e rivolta al mondo giovanile e dall'altra a cittadini che altrettanto legittimamente cercano di potersi godere le ore della notte per riposare, magari dopo una intensa giornata di lavoro. Messa così la cosa sembra non avere soluzioni, appare evidente la diversità di prospettive e di interessi. Io però credo che come in tutte le attività umane un punto di incontro sia possibile trovarlo. Magari i condomini dovrebbero capire che almeno nei fine settimana arrivare a tollerare fino alle 24 non dovrebbe essere un problema insormontabile, ma dall'altra esiste un problema da risolvere, da parte di chi gestisce attività di tale tipo ed anche, mi sia consentito, anche e soprattutto da parte degli utenti. Alcune domande: la musica per essere considerata buona musica deve essere sparata ad un numero di decibel esoso ed assordante? Non sarebbe meglio se ascoltata in sottofondo permettendo anche un dialogo tra le persone che si accingono ad ascoltarla? Quando si esce da un locale è obbligatorio emettere urla disumane? Non sarebbe meglio parlarsi con un tono di voce normale? Partire in auto sgommando e facendo ruggire il motore è proprio da persone intelligenti? Orinare, vomitare sul marciapiede se non addirittura sui portoni è atteggiamento da potersi considerare civile ed accettabile? Credo che dando qualche risposta a queste poche e semplici domande si potrebbe dire risolta la gran parte del problema. Con simpatia per i giovani, per il gestore e per i condomini, Remo Rossi
Con tutto il rispetto per il titolare dei locali, credo che non si sia accorto che fuori dal Red Tree mentre probabilmente lui svolge correttamente il suo lavoro, baldi giovani alle quattro del mattino si mettono ad urlare, suonare con il clacson, fare sgommate per via dei Mori senza aver alcun rispetto per le famiglie che vivono nelle zone di Via Luca Signorelli ed adiacenti. Vogliamo parlare delle fioriere ribaltate piu' volte, cartelli divelti? Mi dispiace ma questo non si puo' chiamare socializzazione e divertimento. A proposito della Festa dell'Unita' alla quale tutto e' concesso, la musica raggiunge un volume insostenibile, ma alla fine ci "tocca" stare zitti perche' il supplizio dura solo una settimana.....Rimango dell'idea che per il titolare del bar sara' dura lavorare con questi problemi, ma anche per chi passa una nottata in bianco andare a lavorare, il giorno dopo, non sono rose e fiori. Se imparassimo a metterci nei panni l'uno dell'altro forse un punto d'incontro di troverebbe...
Certo per festa del'unità tutto è permesso, i decibel sono talmente tanti che la musica si sentiva anche a Cortona, e i Cortonesi, si, si lamentavano, ma oltre quello niente è successo. A Camucia, la Frazione più popolosa del Comune, c'è gente che lavora di giorno e la notte vuole dormire, giustasmente, ma se a lamentarsi non sono i Camuciesi stessi? che siano "altri" che non ammetono certi svaghi per chissa cosa?. A Cortona se un locale o più nel Centro Storico fà rumore, nessuno si lamenta, anche perchè non "c'è nessuno".