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Giorgio Perlasca, un eroe italiano

 

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Con molta retorica uno degli scrittori contemporanei più seguiti dai giovani, Fabio Volo, dice: “I veri eroi sono quelli che si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che alzano la saracinesca di un bar o di una officina, che vanno in un ufficio, in una fabbrica. Che non lottano per la gloria e per la fama ma per la sopravvivenza.

Sono coraggiosi. Gli eroi veri non stanno a cavallo”. Soprassediamo sull’italiano (gli hanno rubato i sogni…..?) e registriamo un passo avanti rispetto a chi considera eroe Vittorio Mangano…..e non Falcone o Borsellino… i veri eroi non stanno a cavallo, e spesso vengono dimenticati. E’ quello che e’ successo a Giorgio Perlasca, lo Schindler italiano, prima che si accorgessero di lui in Ungheria, prima che l’Italia riacquistasse la memoria di questo diplomatico, vissuto combattendo il nazismo ma anche (come direbbe Walter Veltroni…) il peggiore comunismo. Un uomo che falsificando la propria identità, spacciandosi per spagnolo, e successivamente modificando documenti e passaporti ha evitato a 5mila ebrei la “soluzione finale”. Non credo servano ulteriori parole, invito chiunque voglia approfondire e in qualche modo e conoscere personalmente questa straordinaria figura a digitare il suo nome su youtube, ci sono interviste di televisioni di tutto il mondo. Giorgio Perlasca è morto nel 1992 all’età di 82 anni. No, non lo vedremo mai raffigurato a cavallo, ma più banalmente seduto ad una scrivania di una ambasciata. E’ la banalità del bene, come ha titolato Enrico Deaglio in un libro a lui dedicato, una banalità che i nostri giovani non dovrebbero mai dimenticare

 

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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