{rokbox title=| :: |}images/geotermia.jpg{/rokbox}Continuando la nostra piccola indagine sull’opportunità di scegliere la via dello sfruttamento della risorsa della geotermia per la produzione energetica in Valdichiana, idea lanciata sulla base dei positivi risultati di uno studio commissionato da Confindustria nei mesi scorsi, siamo andati a sentire un tecnico che da anni opera nel settore, Michele Postiferi di Edilposa, azienda di Sinalunga, chiedendo una valutazione sulla fattibilità di certe ipotesi per quanto riguarda la Valdichiana.
Come valuta, da tecnico, l’ipotesi di uno sfruttamento delle risorse geotermiche per la produzione di energia nella nostra vallata?
Non mi trovo d’accordo per quanto riguarda l’utilizzo della geotermia per la produzione di energia, con le grandi centrali. Sono invece assolutamente convinto dell’utilità e della convenienza di investire nella mini-geotermia, nei piccoli impianti casalinghi, con investimenti da realizzare casa per casa, garantendo alle singole famiglie l’indipendenza totale, ‘staccandosi dalla bolletta’. Una soluzione che garantirebbe un risparmio energetico notevole con costi limitatie zero impatto ambientale.
Perchè non vede di buon occhio le grandi centrali?
Principalmente per l’impatto visivo. La nostra è una vallata che vive anche di turismo, grazie ai suoi bellissimi centri storici e ai suggestivi panorami. Inserire questi ‘funghi’ là in mezzo rischierebbe di essere deleterio. Poi a chi gioverebbe? I grandi impianti sono un business per le grandi aziende, ma ai cittadini di fatto arrivano pochissimi benefici.
Come funziona la minigeotermia, quella per così dire ‘casalinga’ e quali costi ha?
La minigeotermia funziona in modo molto semplice, tramite lo scambio termico attraverso il quale si produce riscaldamento e raffreddamento per abitazioni. I pozzi vengono calcolati sulle esigenze delle case, in base ai metri quadrati. Non c’è nessun impatto visivo, il consumo di risorse è davvero minimo e possono essere utilizzate varie fonti oppure si possono recuperare strutture già esistenti. Ad esempio se c’è un pozzo dismesso lo si può riutilizzare in questa nuova veste. Oppure si può utilizzare un piccole laghetto… le soluzioni sono molteplici e il costo non è certo eccessivo e si recupera in tempi molto brevi. Di solito i costi si riescono ad ammortare in appena 3 anni, e a quel punto iniziano i benefici che sono davvero ingenti. Purtroppo mancano i finanziamenti statali che sicuramente potrebbero invogliare maggiormente gli utenti, a parte le agevolazioni che vengono erogate in caso di ristrutturazione. Ma nonostante questo la soluzione geotermica per le abitazioni rappresenta sicuramente un’ipotesi conveniente che si sta diffondendo anche nella nostra vallata. Stiamo lavorando a progetti in vari comuni e molti altri sono in via di definizione
La mini-geotermia è poi strettamente legata al discorso della bioedilizia…
Certo. Fondamentale per una casa di nuova costruzione è una corretta coibentazione con l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale. Proprio la bioedilizia è una nuova frontiera su cui investire. Vivere quotidianamente in un’abitazione senza immettere inquinamento nell’ambiente è ormai una cosa possibile. C’è però necessità assoluta che la politica si aggiorni e attivii quanto prima su questo fronte. Per esempio si dovrebbe cominciare ad imporre dei paletti per chi costruisce, inserendo parametri minimi di bioarchitettura negli strumenti legislativi urbanistici. La bioedilizia è in grado fi fornire soluzioni assolutamente sorprendenti: purtroppo esse stentano a farsi strada e vengono recepite con ritardo dai costruttori e di conseguenza anche da chi fissa le norme nel campo dell’urbanistica, che si trova troppo spesso a svolgere un ruolo completamente passivo.