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Formula Uno: le pagelle

{rokbox title=|  ::  |}images/webber.jpg{/rokbox}F1 MONACO 2010 – LE PAGELLE DI GIOVANNI SCARPINI (direttore sgommo.it)

Mark Webber, RBR-Renault, 1°: 10
La pole al sabato, la vittoria alla domenica con le congratulazioni del Principe Alberto: cosa chiedere di più al canguro australiano mai come adesso ancorato al sedile della sua RB6. Certo, partire in testa a Monaco è già un bel vantaggio ma non basta. Non si è distratto, ha mantenuto i nervi saldi; si perché in 3 minuti i guard-rail di Montecarlo ti mettono in mutande dopo la minima distrazione. Leader del mondiale con Vettel. Speriamo che questa coabitazione ad alta quota li faccia esplodere presto (leggi anche: gli saltino i nervi e gli equilibri).

Sebastian Vettel, RBR-Renault, 2°: 9
Sebastiano è sempre bello tosto e aggressivo ma. Ma questa volta s’è dovuto puppare tutti i fumi e i gas di scarico del compagno di team. Insomma vista la piega che è stata presa nelle ultime due gare (2 vittorie di fila di Webber), Sebastianello qualche grattacapo ce l’ha. Lode per lui in partenza quando ha infinocchiato Kubica; per il resto ordinaria amministrazione.

Robert Kubica, Renault, 3°: 9
Il 10 non se lo merita il caro Nasone perché s’è fatto fregare al via da Vettel. Altrimenti sarebbe stato da 10 e lode. King Kong Kubica era bello frizzantino a Monaco e lo si è visto anche ieri. Ad un certo momento sembrava quasi potesse insidiare Vettel che lo ha respinto. Non chiediamogli la luna. Almeno finché resterà alla Renault.

Felipe Massa, Ferrari, 4°: 7,5
Partito quarto, ha chiuso al quarto posto. Più di così era difficile immaginare. Stava quasi per scivolare sulla buccia di banana classica: il taglio della striscia gialla che delimita le corsie di ingresso in pista. I commissari lo hanno perdonato. Per lui anche un tagliettino di chicane, indolore, insapore, quasi per ravvivare la sua corsa.

Michael Schumacher, Mercedes GP, 7° (poi retrocesso): 0-
Rosicone spaventoso: il tedesco ha respirato i gas degli scarichi di Alonso che lo precedeva e questo deve avergli fatto baltare qualcosa in testa visto che nell’ultimo giro buono va a sorpassare Alonso quando la Safety-car era in pista. La penalità è stata inevitabile; la vergogna per lui, tanta. Il lento crepuscolo dell’Eroe va in scena anche tra lo sbrilluccichio di Monaco. Pecoreccio.

Fernando Tigrotto Alonso, Ferrari, 7° (poi 6°): 10-
Eroico e spumeggiante. Nonno F1 aveva fatto qualcosa di simile nel 2006 quando, partito ultimo (22esimo) chiuse al quinto posto (+17). Ma Fernando lo ha battuto perché oggi è partito 24esimo ed ha chiuso sesto (+18). S’è sbarazzato delle lavastoviglie prima possibile con coraggio, con una serie di sorpassi da infarto alla fine del tunnel. Poi ha gestito le gomme e saggiamente ha lasciato passare Nonno F1 quando quest’ultimo s’è illuso di poterlo beffare sorpassandolo con la Safety-car in pista. A tre soli punti del mondiale nonostante tutto, nonostante la cazzate di ieri. Ora però non bisogna sbagliare più.

Rubens Barrichello, Williams-Cosworth, ritirato: 3
Pensare che lo scorso anno era giunto secondo con la magica Brawn GP. Oggi però Rubens guida un’altra vettura, senza anima e senza performance. Oggi è bastato un tombino per metterlo ko. Il tombino fantasma appunto. Almeno così sembrava in un primo momento: ora sembra che la vettura fosse davvero spiritata, quasi imbizzarrrita. Ma il gesto di Rubens, che ha scagliato con rabbia il volante per terra, non ci è affatto piaciuto. Per la cronaca il volante è rimasto sotto la vettura di Liuzzi che stava transitando.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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