Si intitola semplicemente “Azzurri”, e inizia con il racconto di chi già da bambino la sera entrava in quella specie di “fabbrica di sogni” e aiutava i cantieristi in qualche lavoretto, come incollare i giornali alle figure di cartapesta. Il modo migliore per raccontare una tradizione così forte, il senso di un impegno collettivo seppur volto al puro divertimento, e in fondo, lo spirito di una cultura locale votata al gusto e all’esercizio dell’ironia.
Un piccolo viaggio in un mondo, quello dei Cantieri e delle associazioni che ne gestiscono le stagioni, che solo chi le vive da dentro può capire, apprezzandone le gioie, lo spirito di amicizia e di condivisione, ma anche la fatica, le liti e certe volte le polemiche. E la competizione, trama luminosa in un tessuto sociale sano, anche grazie ad una tradizione che coinvolge intere famiglie, strade, il paese tutto, e sempre per pura “fede”, perché senza il limite della contrada o del quartiere. A raccontare tutto questo e molto di più è il libro sui primi 80 anni di uno dei cantieri storici del Carnevale di Foiano, curato da Sabrina Beligni, Fabio e Moreno Tiezzi, alla cui presentazione pochi giorni fa alla galleria Furio del Furia, ha partecipato il mondo cantieristico di ogni generazione. Sottotitolo: “storia, memoria, aneddoti e curiosità”. Soprattutto memoria, perché dal 1933 ad oggi, di materiale il cantiere Azzurri ne ha accumulato. Si parte con le foto dei primi carri degli anni ’30 e ’40, i volti dei ragazzi di allora e le sfilate mascherate in una Foiano più spoglia ma suggestiva. Il bianco e nero non ostacola il lettore nell’immaginazione dei colori, il cui trionfo arriva negli anni ’60, con i personaggi della tv e la voglia di allegria amplificata dal boom e economico, e nei ’70 quando i carri mostravano le prime caricature dei politici al potere. Sfogliando, arrivano le immagini del carro distrutto dal fuoco nel 1996, le scritte sui muri dei vecchi cantieri sotto le mura, gli stili di creazioni artigianali diventate opere, le foto e i nomi dei cantieristi e degli artisti che nel tempo si sono avvicendati, le testimonianze dirette, gli scatti delle mascherate, gli eventi conviviali e il racconto decennio per decennio dei cambiamenti del cantiere nato da due gruppi di ragazzi che nel ’32 scelsero il colore azzurro per vestire le proprie maschere durante le sfilate dei “carri matti”. E ancora documenti originali di conti, bozzetti, votazioni, relazioni, vittorie, volantini e i verdetti della giuria. Allegato al libro c’è anche un dvd intitolato “Scorci di vittorie”. L’identità sia la ricchezza che guida un oggi così difficile e compromesso, dove i costi stessi della manifestazione mettono in discussione la tradizione. Il sindaco Franco Parigi e il presidente dell’Associazione Carnevale Paolo Cateni durante la presentazione del volume hanno lanciato un appello: modulare la manifestazione senza perderne il fascino, e soprattutto i numeri che ancora oggi è capace, come poche altre, di attirare da tutta la Toscana. Si riparte dal “come eravamo”, ma con l’esperienza dell’oggi, in vista del futuro. I giovani Azzurri, e anche tutti i ragazzi che sabato erano presenti alla presentazione, hanno già cominciato.