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Elezioni, con l’Italicum Cortona e Arezzo in collegi diversi?

Un elemento molto importante, con ricadute significative sugli equilibri della politica locale, riguarda la divisione in collegi elettorali per l’elezione dei membri della Camera dei deputati, secondo il nuovo schema elaborato nell’ambito del cosiddetto “Italicum”, quello che sembra destinato a diventare il nuovo sistema elettorale nazionale. Il testo, come si sa, sta superando la fase dell’esame in commissione e per ora ha come allegato una bozza anche della divisione in collegi non certo privo di sorprese (e di polemiche annesse).

Abbandonando per la Camera (non per il Senato) la ripartizione dei seggi per liste bloccate regionali si prevedono adesso liste bloccate (con nomi e ordine scelto dai partiti) in collegi di dimensioni molto minori.

Nella bozza attualmente al vaglio del parlamento è possibile leggere, per quanto riguarda la Toscana, dell’esistenza di 9 collegi: fra essi quello di Arezzo – Valdarno – Firenze / Pontassieve e quello di Cortona – Grosseto – Massa Marittima

Se la situazione restasse così si avrebbe quindi nuovamente la separazione dei “destini” politici del capoluogo e del centro più importante della Valdichiana, con tutti i comuni della Valdichiana aretina che presumibilmente finirebbero con Cortona, unendosi alla realtà grossetana.

Da chiarire poi l’entità di quel “Bagno a Ripoli – Scandicci – Siena” e la sua traduzione per quanto riguarda i Comuni della Valdichiana senese.

Una soluzione più logica e probabilmente sensata sarebbe altresì quella di recuperare, se non in tutto almeno in parte, la divisione in collegi che fu del “Mattarellum”, con l’intera Valdichiana aretina e senese riunita in un unico collegio elettorale, separato da altre entità

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • penso sia importantissimo che i cittadini sappiano chi li rappresenta in parlamento e che possano stabilire con lui un dialogo costante affinché si sentano dentro le istituzioni e non fuori esercitando i loro diritti costituzionali. Le preferenze hanno dato pessima prova di sé e questo allo studio mi sembra un sistema migliore, complesso però da mettere a punto e quindi bisogna avere pazienza e sperimentare; l'ideale sarebbe avere collegi più piccoli ed omogenei territorialmente e culturalmente, ma la strada mi sembra quella giusta

  • Ancora una cosa: siamo tutti un po' perplessi difronte al fatto che anche con la riforma elettorale proposta saranno ancora i partiti a scegliere i rappresentanti e non noi, ma il problema è che non abbiamo altra scelta che considerare i partiti come strumento dell'espressione della volontà nostra, come indicato dall'art. 49 della Costituzione. Quindi non esautorarli dal loro compito primario, ma piegarli a svolgere questo loro compito fondamentale, altrimenti addio alla democrazia rappresentativa e si torna al capo che ci rappresenta!

  • La ragionevolezza fa si che ogni persona di buon senso sia consapevole che tutto non si può avere. Il ritorno alle preferenze non è ragionevole per due motivi:
    1) in molte parti d'Italia, visto la tendenza a ridurre il finanziamento pubblico alla politica, la forza di un candidato dipenderebbe dal suo potere economico e da quello di chi li appoggia.... criminalità organizzata compresa.
    2) molti poteri locali potrebbero inserire i propri candidati nelle liste dei partiti su cui convogliare le preferenze, espropriando di fatto quel partito della propria rappresentanza nelle assemblee elettive.
    Più che contare il popolo conterebbe chi ha il potere.... e già conta troppo anche così.
    Non pretendiamo la Luna nel pozzo, questo compromesso non è male, considerato che siamo ormai in un sistema tripolare e non più bipolare. Con i sistemi bipolari, in assenza di frammentazione, funzionano bene tutte le leggi elettorali!!! Ma in Italia il vizietto della dispersione in mille campanili è vecchio e ci ha provocato tanti guasti, che oggi paghiamo caramente. Ciao a tutti

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Michele Lupetti

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