Un elemento molto importante, con ricadute significative sugli equilibri della politica locale, riguarda la divisione in collegi elettorali per l’elezione dei membri della Camera dei deputati, secondo il nuovo schema elaborato nell’ambito del cosiddetto “Italicum”, quello che sembra destinato a diventare il nuovo sistema elettorale nazionale. Il testo, come si sa, sta superando la fase dell’esame in commissione e per ora ha come allegato una bozza anche della divisione in collegi non certo privo di sorprese (e di polemiche annesse).
Abbandonando per la Camera (non per il Senato) la ripartizione dei seggi per liste bloccate regionali si prevedono adesso liste bloccate (con nomi e ordine scelto dai partiti) in collegi di dimensioni molto minori.
Nella bozza attualmente al vaglio del parlamento è possibile leggere, per quanto riguarda la Toscana, dell’esistenza di 9 collegi: fra essi quello di Arezzo – Valdarno – Firenze / Pontassieve e quello di Cortona – Grosseto – Massa Marittima
Se la situazione restasse così si avrebbe quindi nuovamente la separazione dei “destini” politici del capoluogo e del centro più importante della Valdichiana, con tutti i comuni della Valdichiana aretina che presumibilmente finirebbero con Cortona, unendosi alla realtà grossetana.
Da chiarire poi l’entità di quel “Bagno a Ripoli – Scandicci – Siena” e la sua traduzione per quanto riguarda i Comuni della Valdichiana senese.
Una soluzione più logica e probabilmente sensata sarebbe altresì quella di recuperare, se non in tutto almeno in parte, la divisione in collegi che fu del “Mattarellum”, con l’intera Valdichiana aretina e senese riunita in un unico collegio elettorale, separato da altre entità