Dopo due decenni passati a parlare di “maggioritario” è giunto a compimento il percorso di approvazione del cosiddetto “Italicum“, nuovo sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza e eventualità di ballottaggio che entrerà in vigore dal Luglio 2016. Il percorso, come noto, è stato molto complesso e vari aggiustamenti sono stati posti cammin facendo. Ma cosa cambia davvero con questa nuova legge?
Come detto l’Italicum è un sistema proporzionale: divide cioè i seggi in base ai voti raccolti dalle singole liste. Sparisce il concetto di “coalizione”, presente nel precedente “Porcellum” e tornano sulla scena le liste singole. Il premio di maggioranza va alla lista che supera il 40% dei voti. Se nessuna lista raggiunge quella percentuale si svolge un ballottaggio tra i due partiti più votati e chi vince ottiene il 55% dei seggi alla camera (340 su 630). I partiti perdenti si spartiscono i 290 seggi rimanenti in modo proporzionale alle percentuali ottenute al primo turno, ma solo se hanno superato il 3%
Il Senato, come si sa, nelle intenzioni del Governo non sarà più elettivo e con poteri ridotti: i suoi membri saranno rappresentanti delle Regioni e dei Comuni più grandi e si uscirà così dal Bicameralismo perfetto che è stato in vigore dal 1948 ad oggi
L’elemento più interessante per le nostre realtà locali riguarda la nuova divisione delle circoscrizioni e dei 100 collegi elettorali per la Camera, che sarà decisa entro 90 giorni con un decreto. Le indicazioni generali parlano di collegi fra i 300 e 600mila abitanti in cui, col metodo della doppia preferenza di genere, verranno scelti i rappresentanti che saranno da 3 a 6 a seconda delle dimensioni di popolazione.
Le liste avranno un capolista “bloccato”, primo degli eventuali eletti. Per gli altri conteranno le preferenze. Nelle liste, che avranno 6/7 nomi ciascuna, è previsto il rispetto delle percentuali di genere per i capilista (ognuno dei due generi non potrà superare il 60% su scala nazionale) e l’alternanza uomo – donna
In Toscana i collegi dovrebbero essere 6.
Quale destino per la Valdichiana?
In una prima bozza di ipotesi uscita ormai più di un anno fa la nostra vallata era stata inserita nel collegio “Cortona – Grosseto – Massa Marittima” mentre Arezzo figurava insieme a Firenze / Pontassieve e Montevarchi e Siena era con Bagno a Ripoli, Empoli e Scandicci. Le ultime ipotesi, però, sono radicalmente differenti e pare che la Provincia di Arezzo sia riunita con tutta l’area senese e grossetana, con la sola esclusione del Valdarno aretino che verrebbe invece collegato a Firenze
I nostri candidati, quindi, si ritroverebbero a confrontarsi con quelli dell’area aretina, del Casentino, della Valtiberina oltre che con quelli delle province di Siena e di Grosseto