{rokbox title=| :: |}images/settebello.jpg{/rokbox}Era dai tempi di Ratzko Rudic che la nostra Nazionale di pallanuoto non veniva più chiamata Settebello, ma dopo la prestazione di ieri sera questo appellativo può tranquillamente essere rispolverato.
A questi Campionati Europei la nostra Nazionale non partiva certo tra i favori del pronostico, ma dopo aver superato brillantemente la fase a gironi ed aver surclassato la Germania per 6 -2 nei quarti di finale, è arrivato il capolavoro del team di Sandro Campagna, ex nostro grandissimo pallanotista.
La partita era Italia – Ungheria e, come gli esperti di pallanuoto sanno, la nazionale magiara ha sempre avuto una grandissima tradizione in questo sport e anche ieri, nonostante partisse con una formazione quasi del tutto rinnovata e quindi con tutte le insidie del caso, sembrava non dovesse esserci partita e, difatti, partita non c’è stata! L’Italia ha dominato in lungo e in largo, non si è mai fatta superare nel punteggio, un paio di volte si è fatta raggiungere sul risultato di parità, ma non ha mai dato l’impressione di poter perdere questa partita, soprattutto quando il portiere Tempesti è riuscito a neutralizzare due tiri di rigore che, si sa, nella pallanuoto, è quasi come tirare a porta vuota, vista la distanza fra la linea di tiro e quella di porta. E quando siamo arrivati sul 9 – 6, si è capito che l’impresa era stata ormai compiuta. 10 – 8 il risultato finale, con una percentuale che ha rasentato la perfezione quando abbiamo giocato in superiorità numerica. Sassate da fuori, palombelle, un repertorio pressochè perfetto.
Ed adesso, domani, la finale contro chi? Contro la Croazia del nostro grande ex Ratzko Rudic. Comunque vada, si può dire che il Settebello è tornato tale!