Fusione fra Comuni? Campanilismi da sacrificare sull’altare del risparmio e della razionalizzazione degli enti locali? Pare questo l’auspicio della Regione Toscana che per bocca del suo Assessore Bugli invoca ‘una nuova stagione istituzionale‘ in cui, dopo il passaggio (dal 2016) di molte funzioni dalle Province alle Regioni si inizi anche a pensare a Comuni ‘più grandi e solidi‘, ma comunque ‘più vicini ai cittadini‘
Se in Parlamento si ipotizzano quindi macro-regioni (ne parlammo tempo fa, l’ipotesi lanciata era è quella di fondere Toscana, Umbria con in più la provincia laziale di Viterbo) l’Irpet (Istituto Regionale per la Programmazione Economica) ha realizzato uno studio sulla fattibilità della riduzione dei comuni toscani a un numero complessivo di 50 unità. Tutto ciò sulla base di valutazioni che, andando oltre le divisioni storicizzate, prendono in considerazione il mondo del lavoro, dei rapporti sociali ed economici e altri fattori che, secondo gli autori dello studio, hanno portato a una lontananza fra vita reale e confini istituzionali
Dalla mappa dei 50 comuni ‘ipotetici’, pubblicata sul Corriere Fiorentino, si deduce (osservando la rappresentazione grafica) prima di tutto che la dimensione media si aggirerebbe nell’ordine dei 30 mila abitanti, ma con varie eccezioni. Per la Valdichiana aretina una serie di grosse sorprese: l’ipotesi è quella di 2 soli comuni.
Il primo nascerebbe dalla fusione di Cortona con Castiglion Fiorentino. Il secondo raccoglierebbe Foiano, Lucignano e Marciano insieme con Sinalunga, Trequanda e Torrita di Siena.
Monte San Savino e Civitella sarebbero invece collegati ad Arezzo
Si tratta, lo ripetiamo, di una semplice ipotesi. Ma lo scenario è quantomeno futuribile.
Di sicuro, aldilà dei confini, c’è da pensare comunque a forme di cooperazione maggiori. In questo senso se non si arriverà alla fusione perlomeno si dovrà lavorare sulla gestione comune dei principali servizi erogati dagli enti comunali. Intanto sarebbe un primo traguardo raggiunto: meno scioccante, ma di sicuro utile
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Quando si parla di accorpare esiste solo la volontà di allontanare le istituzioni dai cittadini (vedi area vasta ). Basterebbe solo iniziare a collaborare fra comuni sui grandi temi di zona. Basterebbe ricordare il ruolo che avevano le circoscrizione, era la partecipazione diretta dei cittadini. Io giorno dopo giorno mi stò accorgendo che con più si accorpa e più si perde i servizi dove il cittadino non conta più niente ma comanda solo uno, in pratica come avviene al governo centrale.