Cortona celebra quest’anno la 50a edizione della sua mostra antiquaria, la più vecchia d’Italia. L’apertura è fissata per sabato 25 agosto e la chiusura per domenica 9 settembre 2012. Un evento di grande valore per il mercato antiquario italiano ed una longevità straordinaria che la pone tra gli appuntamenti più prestigiosi d’Europa. Oggi si chiama “Cortonantiquaria”, ma nel 1963 era la Mostra Mercato Nazionale del Mobile Antico.
Solo l’anno prima, nel 1962, l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cortona fu istituita per decreto del Ministro del Turismo e dello Spettacolo, ed uno dei primi atti deliberati dal Consiglio d’Amministrazione, guidato dal presidente prof. Spartaco Lucarini ed il suo vice il comm. Giuseppe Favilli, fu quello di stabilire un programma di manifestazioni per l’anno successivo nel quale già figurava una mostra dell’antiquariato.
Il Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cortona, sotto la presidenza de prof. Spartaco Lucarini, facendo propria una proposta avanzata dal Cav.Giorgio Comanducci, deliberò di patrocinare ed organizzare, presso i locali delle civiche stanze del Comune di Cortona poste sopra il teatro Signorelli la prima “Mostra Mercato Nazionale del Mobile Antico e dell’Artigianato Antico (questa la dizione originale), stanziando in bilancio, a favore dell’iniziativa la somma di lire 150mila ed incaricando, nel contempo, il Consigliere rag. Giovanni Giuliani di prendere i necessari contatti con gli antiquari e con gli artigiani locali per l’allestimento della rassegna.
A questo appello aderiscono in quattordici:antiquari, restauratori, artigiani.
“Più che una mostra, come ebbe modo di dichiarare il Comm.Giuseppe Favilli allora Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cortona, fu una commovente e spontanea improvvisazione.
Ne scaturì, proseguì Favilli, il mirabile compendio d’una preziosa “bottega” umbro toscana del ‘500.
La mostra però ebbe il risultato di adattarsi alla città come un vestito su misura.”
Cortona vi trovò una delle sue più genuine e profonde vocazioni: sopra le pietre antiche l’oggetto antico.; un congeniale inserimento nell’ambiente naturale della città, la sintesi felice di un mondo tutto la riscoprire.
La scelta fu vincente e si basava anche sul fatto che a Cortona esistevano già numerosi negozi di arte antiquaria e molti maestri falegnami restauratori, una tradizione profonda e già allora di grande valore economico e culturale.
A quell’epoca l’unica altra esposizione antiquaria esistente, anch’essa appena nata, era quella della Biennale di Firenze.
Questi i quattordici pionieri che nella “calda estate del 1963, animarono la prima grande edizione della Mostra Mercato Nazionale del Mobile Antico e dell’Artigianato Antico: Iolanda Tosi di Abbadia di Montepulciano, Ruggero Marcantoni di Arezzo, Renato Mastriforti, Cesare Sisi, Antonio Carmignani tutti di Città di Castello, Renato Bigazzi e Cesare Rachini, Giuliana Camilletti, Elim Castellani, Paolo Poccetti, Giulio Stanganini, Agostino e Franco Billi, la Ditta B.R.A.L. e Armando Rossi tutti di Cortona.
La mostra del 1963 ebbe inizio l’11 di agosto e si chiuse il 15 settembre.
Lo spazio a disposizione dei singoli antiquari, quello che oggi chiamiamo stand, fu segnato con i gessi.
Per facilitare il trasporto del materiale l’organizzazione mise a disposizione degli antiquari un furgone che in alcuni giorni, facendo il giro presso i magazzini ed i negozi, portò tutti gli oggetti ed i mobili nella sede espositiva.
Già dalla sua prima apparizione la mostra mostrò una delle facce che l’avrebbero resa famosa ed unica nel panorama italiano, ovvero la grande attenzione verso l’offerta culturale e gli eventi collaterali.
Con il biglietto d’ingresso, della prima mostra infatti, veniva data la possibilità di visitare il palazzo Comunale e le prestigiose sale del Palazzo dei Marchesi Bourbon di Petrella in via Guelfa.
Nel 1964, visto il successo della prima edizione, il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Cortona, prese contatti con il vescovo di Cortona Mons. Giuseppe Francolini che, con grande disponibilità e lungimiranza, diede in affitto i locali del Seminario Vescovile di Palazzo Vagnotti, ancora oggi sede principale della mostra.
Per la seconda edizione con il biglietto, infatti, si dava la possibilità di visitare il Palazzone Passerini, villa principesca del ‘500 dove si possono ammirare i bellissimi affreschi del Papacello.
In quegli anni tra i tanti antiquari ed esperti d’arte che sostennero e si impegnarono per la mostra di Cortona, su tutti ricordiamo il Comm. Ivan Bruschi, che poi avrebbe dato vita anche all’altra grande manifestazione antiquaria della provincia di Arezzo, quella Fiera Antiquaria che ancora oggi, assieme alla Cortonantiquaria fa del territorio aretino una vera eccellenza ed unicità in tutta Italia.
Iva Bruschi assieme a Giulio Stanganini e Pasquale Velona sarà la vera anima ed il motore inesauribile della manifestazione fino alla sua scomparsa negli anni novanta.
Il segreto della mostra è sempre stato quello di rappresentare qualcosa di più di una manifestazione commerciale, e di essere specchio e riflesso di una intera città che si riconosce in questa manifestazione come in nessuna altra iniziativa.
Fu l’ingresso a Palazzo Vagnotti, favorito dagli ottimi rapporti da sempre esistenti con la Curia, ed in particolare con l’allora Vescovo di Cortona Mons. Franciolini, a rappresentare la vera svolta della Mostra.
Ancora oggi le stanze dell’edificio che fu per secoli il seminario vescovile sono l’elemento che più caratterizza la mostra e che la rende unica rispetto alle tante esposizioni che si tengono in tutta Italia.
Un altro elemento fondamentale del successo e dell’unicità della Mostra Mercato Nazionale del Mobile Antico è stato quello di non fermarsi all’arte antiquaria ma di proporre sempre nuove idee, nuovi percorsi, nuove prospettive di Cortona e della sua arte.
Fin dalla prima edizione, infatti, si pensato di abbinare alla visita antiquaria anche altri luoghi o mostre originali realizzate per l’occasione.
Senza voler ripercorrere pedissequamente la storia delle mostre collaterali è però importante evidenziare come già nei primi anni di vita, gli anni sessanta, la Mostra si offriva come vetrina originale di eventi culturali ed occasioni di riscoperta del patrimonio nascosto, ma sempre straordinario, della città di Cortona.
Nel 1968 ad esempio la mostra collaterale riguardava “l’Arte del legno a Cortona” con un particolare focus storico ed artistico nel bellissimo soffitto intarsiato del Museo Diocesano nella stanza che custodisce l’Annunciazione del Beato Angelico.
Nel 1969 fu la volta di una approfondimento del famoso “Reluqiario Vagnucci”, nel 1974 di un percorso cittadino che riscopriva gli organi antichi delle chiese cortonesi, qui infatti vi è una grande tradizione di costruttori d’organi da chiesa, il 1975 venne proposta l’originale scoperta del “Boccadoro” illustratore cortonese nella sua trasferta parigina, nel 1980 una mostra che ha fatto epoca quella che riproponeva la storia dell’arte campanara a Cortona, il 1982 fu l’anno di Gino Severini, concittadino amatissimo che spesso ha caratterizzato con la sua presenza la storia della Mostra Antiquaria, nel 1988 fu la volta di Pietro Berrettini.
Gli anni novanta hanno segnato un ulteriore slancio in avanti, grazie ai nuovi equlibri organizzativi, dovuti anche alla chiusura dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cortona, inglobata in una azienda provinciale aretina, si realizzarono tante grandi mostre collaterali che hanno riscosso successi anche clamorosi, ricordiamo l’esposizione del 1996 che presentava per la prima volta al pubblico la collezione della Cassa di Risparmio di Firenze della collezioni di opere dei pittori Macchiaioli.
Gli anni duemila hanno visto la mostra attraversare con alterni successi i grandi cambiamenti vissuti dal mercato antiquario e più in generale dalla società italiana, raggiungendo, però, un equilibrio organizzativo e di gestione che ha garantito alla manifestazione un rinnovato successo ed un grande apprezzamento del pubblico.
Nel 2001 rinasce la Mostra Mercato Nazionale del Mobile Antico, o meglio, si evolve in Cortonantiquaria, un nome che racchiude in se tutti i profondi legami territoriali e di genere.
Il successo, per fortuna, arride anche alla ” nuova” mostra e la radica ancora di più nel cuore del pubblico e della città.
In questo lungo viaggio la mostra è sempre stata seguita, fin dalla sua nascita, dall’ dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cortona, prima con il suo storico presidente il Comm. Giuseppe Favilli, appassionato e cortonese innamorato della sua città e della manifestazione.
Favilli è stato al timone della mostra fino al 1989, allorquando l’Azienda di Cortona fu soppressa ed inglobata in un’Azienda per il Turismo di stampo provinciale.
Ciò, però, non ha scalfito l’impegno e la passione dell’Azienda per la manifestazione che con i vari Presidenti che si sono susseguiti ha sempre garantito risorse e risultati alla mostra.
Tra il 1990 ed il 1991 Giovanni Daveri, tra il 1992 ed il 1994 Marco Manneschi, nel 1995 Mario Checcaglini, tra il 1996 ed il 1999 Piero Comanducci. Il 2000 ha portato un altro radicale cambiamento nella gestione della mostra. La Regione Toscana trasforma le Aziende del Turismo in Agenzie per il Turismo e nomina un nuovo direttore Fabrizio Raffaelli che guiderà l’agenzia fino al 2010 anno della sua chiusura.
Sono stati anni difficili dal punto di vista normativo ed economico.
Anni che hanno visto la nascita di un nuovo protagonismo degli Enti Locali, dal Comune di Cortona alla Provincia di Arezzo, alla Camera di Commercio; ma sono stati anche gli anni che hanno portato la mostra a quella che oggi è: una manifestazione moderna, conosciuta ed apprezzata in Italia ed Europa, con un’organizzazione professionale che ha preso il posto dei grandi “padri fondatori”, tutti scomparsi, e che sta traghettato la mostra attraverso le tante difficoltà odierne.
Questi sono stati gli anni della nascita di un nuovo modello di mostra, profondamente legato alla città; anni nei quali sono stati intessuti rapporti stabili con importanti istituzioni culturali come il Museo MAEC; anni di impotenti eventi collaterali, di campagne di comunicazione innovative; di nuove iniziative collegate al tessuto produttivo, insomma la mostra è diventata cittadina del suo tempo, senza perdere la sua storia e la sua personalità.
L’eredità di Ivan Bruschi, Pasquale Velona, Giulio Stanganini e degli altri pionieri antiquari non è andata perduta, anzi proprio dalle loro intuizioni la Cortonantiquaria è ripartita ed ha saputo raggiungere quota cinquanta.
La dimostrazione sta proprio nella continuità dell’affetto del pubblico e dei personaggi illustri che a distanza di cinquanta anni continuano a frequentare la mostra.
Nel 1963, la prima edizione ebbe come visitatore inatteso uno dei massimi esponenti della cinematografia mondiale Luchino Visconti, che senza clamore ma con grande umanità si presentò all’ingresso della mostra e la visitò, a distanza di quarantanove anni nel 2011, in un mondo completamente globalizzato, un altro monumento del cinema mondiale ci ha fatto visita, anch’esso senza clamore quasi rispettando la genuinità della mostra e la storia di Cortona, George Lucas, il regista della saga di Guerre Stellari.
Un filo tenue ma profondo lega queste due visite distanti quasi cinquanta anni, il filo del cinema certo, ma soprattutto l’amore per l’arte antiquaria e la città di Cortona.
Tra queste due grandi leggende del cinema tanti personaggi della cultura, della politica, dello spettacolo, dell’arte hanno varcato la soglia di palazzo Vagnotti, senza voler fare torto a nessuno ricordiamo Francois Mitterrand, Amintore Fanfani, John Huston, Giorgio Napolitano,
Una delle novità più importanti che hanno caratterizzato l’ultimo decennio della mostra è la nascita di un nuovo appuntamento di grande prestigio che si va ad affiancare alla ormai tradizionale proposta di mostre collaterali ed è il Premio Cortonantiquaria.
IlPremio nato nel 2001, proprio in concomitanza con il varo del nuovo nome della mostra, si è saputo imporre quale riconoscimento prestigioso ed ambito.
Negli anni sono stati insigniti di questo premio personaggi come Mario Monicelli, Inge Feltrinelli, Patrizio Bertelli, Philippe Daverio, Renato Balestra, Nicola Arigliano, Giulio Stanganini, Andrè Rieu, Franco Migliacci, Piero Antinori, Jannis Kounellis.
L’idea è quella di premiare uomini e donne che con la loro personale storia umana e professionale abbiano rappresentato un modello ed un esempio alto del genio italiano, ed abbiano un legame speciale con la città di Cortona.
Oggi, la cinquantesima edizione rappresenta ancora di più un punto di partenza più che un prestigioso traguardo; una nuova sfida per una manifestazione, la Cortonantiquaria che ha riconquistato definitivamente il suo posto tra le grandi mostre antiquarie d’Italia e questo grazie all’impegno di tutti: del Comitato Promotore, degli Antiquari, degli Sponsor, delle Associazioni di Categoria del gruppo organizzatore guidato dalla società De Plano e dalla Cortona Sviluppo srl, e soprattutto del pubblico che è il vero arbitro di questo cammino.
Informazioni utili
Inaugurazione
venerdì 24 agosto 2012 ore 18.00
Apertura al pubblico
da sabato 25 agosto sino a domenica 9 settembre
Orari-Feriali:10-13 15-20-Sabato e Domenica10-20
Costo del biglietto
Intero: euro 8 – Ridotto: euro 6
Biglietto congiunto: Mostra + MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona) 12 euro
Info e contatti
www.cortonantiquaria.it
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Bello e interessante articolo. Io avrei scritto due parole in più per Giulio Stanganini, o il "Sor Giulio" come lo chiamavano a Cortona.
G. Stanganini è stato uno dei fondatori della Mostra, presente per decenni con il suo stand, poi direttore per diversi anni; per ironia della sorte è partito due mesi fà, lui che avrebbe senz'altro voluto vedere questo cinquantesimo anniversario.