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Congressi PD: in Valdichiana prevale Renzi, con qualche sorpresa

Si è concluso in questi giorni il primo giro di votazioni del congresso PD, riservato agli iscritti sulle 3 mozioni, quella dell’ex premier e segretario uscente Renzi, quella del ministro Orlando e quella del governatore della Puglia Emiliano. Il risultato complessivo di vallata ha visto prevalere la mozione Renzi col 53% dei 553 iscritti votanti (291 voti, contro i 204 di Orlando e i 58 di Emiliano). L’affluenza al voto, pur subendo un calo, si è discostata non particolarmente da quella del precedente congresso del 2013. Il dato provinciale è di 2312 votanti (54.7% degli iscritti PD)

La mozione del Segretario uscente ha prevalso in Valdichiana a Marciano (75%), Cortona (59%, con Orlando che si è imposto solo nei circoli di Camucia / Monsigliolo, San Lorenzo / Centoia e Fratta), Lucignano (57%) e Civitella (56%). Risultati differenti a Foiano (parità esatta fra Renzi e Orlando), Castiglion Fiorentino (ha vinto la mozione Emiliano, appoggiata dall’ex Sindaco Brandi) e Monte San Savino (dove ha vinto la mozione Orlando). Il 30 Aprile secondo atto con le primarie nei gazebi per l’elezione del Segretario nazionale

Comune di Cortona:

 In provincia di Arezzo la mozione Renzi ha raccolto il 68.7%, con Orlando al 28% e Emiliano al 3.3%

Redazione

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  • Da osservatore esterno e usando il linguaggio renziano, direi, Emiliano asfaltato e paga la sua incoerenza, un po' dentro ed un po' fuori dal partito, deludendo così anche gli amici e gli scissionisti. Orlando invece si è difeso, mentre Renzi come pronosticato vince facilmente quasi ovunque, il partito è con lui. Questo risultato della Valdichiana riassume più o meno quello nazionale e se come penso, le primarie finiranno in questo modo, si apre una stagione politica per il Paese in cui vedremo rifiorire vecchi scenari politici. La sinistra invece ridotta ad uno spezzatino, dovrà fare i conti con le sue debolezze e contraddizioni. Scissioni ovunque, mentre tutti i leader dichiarano che lo fanno per unire. SEL aveva un bacino di voti del 4/5 % ed era l'unico partito organizzato alla sinistra del PD e adesso tutti assieme arriveremo si e no al 6/7 %, il che vuol dire che ci si rubano i voti a vicenda, senza portare nulla di nuovo. Trasformismi e riposizionamenti che alla fine fanno più danno che bene alla sinistra. Personalmente continuo a pensarla come Bersani, uno dei pochi di cui mi fiderei, che propone di costruire un nuovo ulivo, ma anch'esso è consapevole che non sarà così facile da realizzare. Doriano

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