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A Chiusi sta per giocarsi una partita a cinque. Tante sono le liste scese in campo in vista delle amministrative di maggio, quelle del dopo Ceccobao. Due le liste ufficialmente di destra (Pdl e Lega Nord), una lista civica vicina al centrodestra (guidata dalla prof.ssa Rita Fiorini Vagnetti), una lista ufficialmente di centrosinistra (guidata da Stefano Scaramelli) e una lista civica vicina alla sinistra (La primavera di Chiusi).
Apparentemente una situazione molto complicata, tanti distinguo e tanti frazionamenti, ma forse, come dicevamo qualche giorno fa, è solo “molto rumore per nulla”, soltanto solletico per una forza (PD) che sa che vincerà comunque.
Dopo le tre liste del 2007, e il consenso bulgaro riscosso dal centrosinistra, un simile frazionamento sembrava impossibile e invece il dopo Ceccobao si è rivelato quasi un dopo Tito dove tutti litigano e tutti si dividono. Ma forse, lo ripetiamo ancora, solo apparentemente.
Le spaccature emerse nei mesi scorsi all’interno del PD, a tratti anche drammatiche con dirigenti che si sono autosospesi dal partito, si sono di fatto ricucite e gli scontri sulla richiesta di discontinuità con il passato, sul no a nuove edificazioni nell’area di querce al Pino sembrano sanati; troppo presto però per dire se, ed eventualmente da chi, è stato fatto un passo indietro: solo il programma elettorale potrà chiarirlo.
Per quanto riguarda il resto del centrosinistra manca solo l’ufficializzazione: SEL, IDV e PSI si stanno accodando al PD, almeno i dirigenti. Resta da capire quanti sono gli iscritti scontenti di questa scelta (e questo vale anche per il PD) e se decideranno di sostenere il progetto della lista Primavera che si presenta ufficialmente come l’alternativa, di sinistra, al progetto dei democratici. Al momento sembra un’ipotesi debole: la storia locale insegna che gli iscritti alla fine accettano la scelta della dirigenza, ma la politica a volte riserva colpi di scena soprattutto quando fomenta l’antipolitica.
La società civile, che tanto viene chiamata in causa negli ultimi tempi, sa svincolarsi dalle strategie e dalle tradizioni politiche? A livello nazionale il movimento di Beppe Grillo annaspa, non riesce a raggiungere numeri temibili per le altre forze; anche a livello locale le liste civiche faticano ad affermarsi scontando la volontà di voler nascondere il proprio orientamento politico che nel piccolo contesto è più difficile smentire. Ma la lista Primavera, che a nostro avviso può rappresentare l’unica sorpresa di questa tornata elettorale, ha il vantaggio di essere schierata e questo potrebbe rivelarsi l’arma vincente; la lista guidata da Giorgio Cioncoloni potrebbe avere infatti la forza di un movimento svincolato dai partiti e al tempo stesso un orientamento riconoscibile dai militanti. Nei prossimi giorni sarà interessante vedere se “membri importanti” usciranno dai partiti di provenienza, soprattutto da PD e da SEL.
Anche il centrodestra appare più debole di 4 anni fa, quando si era diviso tra la lista de La casa della libertà (guidata da Anita Paolini) e la lista civica di Giorgio Socciarello (insieme neanche il 22% dei consensi); in questi anni ha perso dei pezzi importanti, consiglieri comunali che si sono dimessi, e si ritrova con tre squadre. Sembra ormai tramontata l’ipotesi di conciliazione tra PDL e lista civica, mentre il PDL spera ancora nella ricucitura con la Lega Nord, soprattutto alla luce di quanto è accaduto a Siena dove il Carroccio locale aveva lanciato da mesi la candidatura di Loretana Batistini e poi si è visto scavalcare dal Senatur che ha dato l’appoggio ad Alessandro Nannini (candidato del Pdl).
Insomma una partita a cinque, ma forse dall’esito già scontato; a meno che qualcuno non riesca, a sorpresa, a tirar fuori dalla manica l’asso vincente