Ci invia questo intervento il lettore e amico Romano Scaramucci. Pubblichiamo volentieri e lo ringraziamo per il contributo. – Redazione.
Mi rendo conto che oggi, grazie alla facilità con cui il web offre a tutti l’opportunità di esprimere opinioni di fronte ad un popolo immenso, molti siano tentati di farlo, senza perdere troppo tempo, pubblicando nel proprio profilo un link con il copia-incolla e via, accontentandosi di diventare semplice amplificatore di opinioni espresse da altri (chissa chi?) e rinunciando così ad esprimere un concetto proprio, ragionato e ponderato. E’ questo il caso di link che stanno rimbalzando in rete da alcuni giorni in concomitanza con la Giornata Mondiale della Gioventù madrilena 2011.
Evidentemente, puntualissimo, come in altre circostanze simili, è arrivato il treno dell’anticlericalismo per gettare fango addosso alla Chiesa questa volta addirittura colpevole, secondo costoro, di aggravare la crisi economica degli italiani con l’ 8xmille (e tutta un’altra serie di luoghi comuni sull’argomento).
E’ proprio vero:una Chiesa perdente piace da morire e si è pronti a riconoscerle anche un’utilità sociale, ma una Chiesa vincente diventa un’insopportabile ossessione. Mi spiego meglio. I sacerdoti, i frati o i giovani scout che vivono la propria vocazione aiutando gli extracomunitari, i tossicodipendenti sporcandosi le mani nella trincea delle emarginazioni sociali, sono eroi del nostro tempo da invitare anche ad uno dei talk-show più alla moda. Ma se quegli stessi sacerdoti, quegli stessi frati, quegli stessi giovani scout fanno parte dei 2.000.000 milioni di pellegrini che hanno partecipato alla GMG 2011 di Madrid stringendosi attorno a Benedetto XVI per riflettere durante le catechesi mattutine, per confessarsi, per pregare durante le lodi mattutine e le celebrazioni eucaristiche ed infine mettersi all’ascolto del Vangelo, ecco allora quegli stessi sacerdoti, quegli stessi frati e quegli stessi giovani scout diventano espressione di una Chiesa integralista, trionfalista e magari anche un po’ esaltata. Se poi quei 2.000.000 di pellegrini invadono pacificamente una delle maggiori capitali europee (mondiali?), senza sfasciare nemmeno un’Ape Piaggio, senza infrangere una vetrinetta di un piccolo venditore ambulante di ventagli andalusi, anzi spendono Euro che sicuramente saranno utilissimi alla disgraziata (più della nostra ed è tutto dire!) economia spagnola, ecco allora diventano proprio insopportabili, meglio non dargli nemmeno tanto risalto nei mezzi d’informazione, meglio, cento volte meglio parlare in prima pagina di qualche centinaio di indignados.
Infine, roba da medioevo, quei 2.000.000 milioni di pellegrini (sprovvisti di ombrello) hanno resistito imperterriti e senza batter ciglio ad un vero e proprio turbine di pioggia e vento per ascoltare un ultraottantenne che parlava loro di Gesù e di Verità.
“No, non ci sto” direbbe qualcuno, basta con le ipocrisie, parliamo, ragioniamo nel rispetto reciproco dei vari credo e soprattutto della persona, senza cercare di abbattere a colpi di fango e di accuse quello che ingiustamente consideriamo il nostro nemico. Cerchino, soprattutto quelli che hanno la gravissima responsabilità di rivolgersi alle nuove generazioni, di educarle ad un confronto onesto, sincero e pacato e per quanto possibile costruttivo. Mi sembra che ce ne sia tanto bisogno!